Aggressione Monaco: Rafik Youssef soffre di distrurbi psichici ed ora si chiama Paul H.

 

Secondo i testimoni ha gridato: “Infedele devi morire”, ma la polizia ha sottolineato che non sono state trovate prove di legami con gruppi di estremisti islamici. L’uomo, cittadino tedesco di origine straniera, è stato incriminato per un omicidio e tre tentati omicidi.

 

Attacco Monaco, aggressore fermato, uomo in pericolo

Sono bastate poche ore agli inquirenti tedeschi per stabilire l’assoluta inesistenza della pista islamica o terroristica per quanto avvenuto stamattina all’alba nella stazione ferroviaria di Grafing, alle porte di Monaco di Baviera. Un tedesco di 27 anni, originario di Hessen, ha attaccato con un coltello alcuni sfortunati passanti: un uomo di 56 anni è morto in seguito alle ferite riportate, altre tre uomini sono rimasti feriti, uno di loro versa in gravi condizioni.

L’aggressore, che ha agito a piedi nudi, imbrattando con impronte di sangue una vasta area della stazione, è stato neutralizzato e arrestato poco dopo.A suggerire inizialmente la pista islamista erano state le grida, riferite da alcuni testimoni, di Allahu Akbar (Allah è grande) e di morte agli “infedeli” che sarebbero state pronunciate dall’aggressore durante quei minuti di terrore. Ma poco dopo è emerso che l’uomo, oltre ad avere problemi di tossicodipendenza, soffre anche di disturbi psichici.

Nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio, il magistrato inquirente Ken Heidenreich ha detto che l’uomo, che ha riconosciuto il fatto, ha anche pronunciato diverse frasi senza senso. Sarà incriminato per omicidio e tentato omicidio, ma ci sono dubbi sulla sua capacità di intendere e di volere, riporta la Sueddeutsche Zeitung. Non è affatto chiaro invece perché il 27enne, identificato come Paul H., abbia agito a Grafing, dove era giunto il giorno precedente senza denaro in tasca. askanews