Sconcertante. Sono sinceramente sconvolto e stomacato da Luigi Di Maio, che da oggi per me va sulla lista nera al pari di Mario Monti, Renzi, Napolitano, Draghi, Mattarella e tanti tanti altri che ogni giorno calpestano la Costituzione italiana.
Purtroppo Di Maio è anche un personaggio molto amato da quella parte del ms5 che si rapporta alla politica con la logica del tifo calcistico e becero. Eppure nel movimento ci sono persone di ben altra caratura e di grandissima capacità, che però oggi restano confinate in seconda linea, persone che vengono di fatto usate proprio per il messaggio opposto che lanciano rispetto ai vertici.
Ma veniamo nel dettaglio il perché del mio disgusto. Ieri ho appreso la notizia riportata da varie testate tra cui “il fatto quotidiano” di un Di Maio a pranzo con la Corruzione con la “C” maiuscola.
Ovvero con il vertice italiano della Commissione Trilaterale, quell’associazione eversiva che riunisce lobby finanziarie ed economiche di ogni specie al fine di studiare strategie atte ad imporre le proprie scelte agli Stati ex sovrani.
La trilaterale teorizza ad esempio il mantenimento dei popoli in “apnea” economica per ridurre la democrazia che si pone come un ostacolo agli interessi dei propri membri, è tutto nero su bianco nei loro rapporti. Mario Monti ne era il Presidente prima di diventare Presidente del Consiglio e Senatore a vita.
Mentre la corruzione ordinaria, pur essendo un grave reato, ha conseguenze prevalentemente microeconomiche e dunque di scarso impatto nazionale, le azioni della Commissione Trilaterale distruggono interi Paesi imponendo la dittatura finanziaria, che in Europa si è concretizzata con la costruzione dell’Unione Europea e dunque trovando una solida base giuridica. Invito ovviamente gli appartenenti della commissione a querelarmi se io stessi affermando il falso. Vorrei discutere con loro in un dibattimento pubblico, sarebbe… illuminante…
Come sappiamo, sotto il profilo giuridico, la nostra costituzione, all’opposto di questi elementi eversivi, vuole (anzi ormai voleva) che il potere economico fosse sempre subordinato all’interesse pubblico (artt. 41-47 cost.) al fine che non si creassero delle concentrazioni di capitale tali da stravolgere e disconoscere le democrazie. Questo potere incontrollato era riconosciuto come la causa della seconda guerra mondiale già nei verbali della costituente (Gustavo Ghidini, 1947) e oggi Di Maio, al grido “onestà, onestà, onestà” comincia a frequentare i rappresentanti di tale potere con assiduità…
A nulla vale la difesa d’ufficio, anche di Imposimato, persona che comunque stimo, circa il fatto che la riunione a cui Di Maio è andato era dell’ISPI (istituto per gli studi delle politiche internazionali) e non della trilaterale.
Bisogna infatti sapere cos’è l’ISPI prima di pronunciarsi. Tale istituto è infatti diventato una costola della trilaterale contribuendo con rapporti assai discutibili (immeritatamente considerati scientifici) al raggiungimento degli obiettivi della commissione.
Napolitano è il suo Presidente onorario, ex PdR e personaggio pacificamente dedito alla cancellazione della sovranità nazionale. Il Vice Presidente è Carlo Secchi, l’attuale presidente italiano della Commissione Trilaterale, colui che si vanta espressamente di influenzare le politiche nazionali assieme ai suoi amichetti. Sempre membri dell’ISPI e della trilaterale sono anche Monica Maggioni, presidente Rai, e Paolo Magri. Insomma un bel gruppo di persone che dovrebbe essere materiale di lavoro della Procura della Repubblica di Roma e non controparte del movimento cinque stelle.
Ecco chi sono le persone con cui Di Maio si è soffermato a pranzo. Questo gesto in se potrebbe certo essere visto come un mero errore da tifosi irriducibili, e se fosse un errore isolato potrei anche convenire convenire. In realtà invece si tratta dell’ennesimo inchino, sia formale che sostanziale, della futura leadership del ms5 alla finanza.
L’appuntamento con la trilaterale ha infatti seguito la dichiarazione altrettanto vergognosa di Di Maio circa il fatto che fu un errore per il movimento l’aver impostato l’ultima campagna elettorale contro l’euro, e quello di di dichiararsi, di fronte alla city londinese, sfavorevole al brexit.
Il tutto aggravato dai vizi storici del distratto Di Maio, ovvero quel sempre invocato referendum sull’euro, con il cui semplice annuncio a suo avviso otterremo concessioni dall’UE, come accaduto per la Gran Bretagna.
Paragonare gli effetti di un referendum in un Paese dentro l’Euro, e quindi facilmente ricattabile dai mercati, ad uno che ha conservato la propria moneta e, con un accordo ad hoc nei trattati, anche la propria sovranità, è veramente da incompetenti funzionali alle oligarchie finanziarie.
Quindi anche se Di Maio è onesto deve comunque stare lontano da ogni carica di governo!
Che ascolti i bravi esponenti del Ms5 Europa o i tanti della base che hanno capito tutto. Come ha scritto Marco Zanni in un tweet, se la posizione del Ms5 diverrà quella di Di Maio, il movimento si schianterà, ma quel che peggio si schianterà la Repubblica italiana, completando il suo asservimento alle oligarchie finanziarie.
Ogni anno in più in questo meccanismo ha un costo in vite umane insostenibili, non deve andare un Tsipras nostrano al governo. Di Maio va fermato, prima di tutto dagli stessi elettori del ms5 tra cui, lo dico senza la minima vergogna, c’ero anche io prima di dover arrendermi all’evidenza di una svolta conclamata a favore del potere finanziario.
Ora qualcuno ricorderà, ma Mori ora fa parte di un nuovo partito è normale che parli così…
Se questo pensiero vi aiuta ad aver meno paura del futuro utilizzatelo pure… A me interessa semplicemente dire la verità, come sempre…
Avv. Marco Mori – Alternativa per l’Italia – autore de “Il tramonto della democrazia – analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, disponibile su ibs (clicca qui).
Non sono ne sconvolto ne stomacato da DiMaio, uno così basta guardarlo in faccia, mi stupirei se fosse onesto, il m5s è una creatura nata in laboratorio fecondata dalle banche e dal cadavere putrefatto di Bernays, puzzava di propaganda già appena nata.
Un referendum su un trattato internazionale non si può fare.
Non è necessario uscire dall’euro, è sufficiente introdurre una valuta parallela.