Imola, case di riposo: altro attacco di Cgil e Uil “Poco personale”

 

Imola– Cgil e Uil tornano a puntare il dito contro la situazione delle case di riposo imolesi. Dopo aver esposto, la scorsa settimana, il «generale abbassamento degli indici qualitativi» delle strutture (precisando però come le loro segnalazioni si riferissero ad «alcune residenze, non tutte e non quelle gestite direttamente dall’Asp»), oggi i due sindacati denunciano la «mancanza di personale in grado di coprire i turni rispettando la sicurezza degli operatori e degli utenti».

Il riferimento, anche se a quanto pare si tratterebbe solo dell’«ultimo caso di una lunga serie», è a quanto accaduto mercoledì sera nella casa di riposo di via Venturini, gestita da Seacoop, nella quale in questo momento sono ospitati 143 anziani. «L’operatore in turno della cooperativa ci ha dovuto chiamare dicendoci che si trovava da solo a operare nei nuclei di sua pertinenza, senza avere (come prevede la legge 626 sulla sicurezza e pure l’organizzazione del lavoro di quella struttura) alcun collega come supporto – fanno sapere Cgil e Uil –. Di fronte a tale situazione abbiamo provveduto ad avvisare le forze dell’ordine».

la replica di Seacoop. «Nel turno serale ci sono sei operatori, di cui un infermiere – spiega la presidente Roberta Tattini –. Gli ospiti sono 143 e il rapporto dovrebbe essere, secondo la normativa, di 30 a uno. Siamo in linea con quanto ci viene richiesto. Il dipendente rimasto da solo nel suo nucleo di pertinenza? Noi ragioniamo in termini globali: la struttura, anche se divisa su due piani, è un insieme unico. E la presenza del personale non è in discussione»

Resto del Carlino