BRUXELLES – Tutelare le collaboratrici domestiche e le badanti, che in gran parte sono migranti, dando loro uno status legale, in modo da combattere lo sfruttamento, il lavoro nero e il traffico di esseri umani. Lo prevede una risoluzione approvata a larga maggioranza dalla Plenaria del Parlamento europeo, 279 voti a favore, 105 no e 204 astensioni. Il testo riconosce queste mansioni come “veri lavori” e raccomanda l’introduzione di modelli organizzativi di facile applicazione, sul modello francese e belga, in modo da stabilire relazioni legali tra datori di lavoro e lavoratori, in modo da far terminare la precarietà e l’occupazione in nero.
“I lavoratori domestici e badanti – afferma la relatrice Kostadinka Kuneva, greca della sinistra unita – ci permettono di seguire la nostra carriera, e godere della nostra vita sociale. Noi affidiamo loro le nostre case, i nostri figli, i nostri genitori. Ma, sono invisibili, non dichiarati, vittime di insicurezza e di esclusione sociale.
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Inoltre, la maggior parte è composta da donne, che lavorano lunghe ore senza giorni di riposo, senza copertura medica e previdenziale. L’invecchiamento della nostra popolazione e il fatto che le donne entrano sempre più nel mercato del lavoro comporta che avremo un sempre maggiore bisogno di loro. Tuttavia, gli Stati membri dell’Ue continuano a consentire che lavorino in un contesto di economia sommersa”. Per questo, come chiede la risoluzione, è necessario una “professionalizzazione” della loro attività. (con fonte ANSA Europa)