Un cittadino serbo è stato arrestato e trasferito in carcere al Don Bosco; è il compagno della madre della bambina di tre anni morta in casa ieri sera a Calambrone, frazione balneare di Pisa. L’uomo, un serbo di 33 anni, già segnalato per furto, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e lesioni nei confronti sia della piccola, sul corpo della quale erano presenti evidenti ecchimosi e tumefazioni, sia di sua madre.
La donna è stata sentita a lungo in ospedale dove è ricoverata in stato di choc e ha confermato il comportamento violento dell’uomo, che avrebbe respinto le accuse, ma su di lui gravano molteplici indizi a cominciare dai segni sul corpo della piccola che sarebbero compatibili, secondo il medico legale, con le percosse subite anche se solo l’autopsia potrà stabilire con certezza se la piccola è deceduta in seguito alle violenze. La bimba era nata da una precedente relazione tra la madre e un italiano, residente in Liguria. La donna è in attesa di un secondo figlio dal nuovo compagno.
Ecchimosi e tumefazioni che potrebbero essere riconducibili a percosse e anche a cinghiate. Ma per capire le cause del decesso della bambina di tre anni, morta ieri in un alloggio fatiscente ricavato in una ex pizzeria abbandonata al Calambrone, sul litorale pisano, gli investigatori attendono le risposte dall’autopsia. Non è ancora chiaro se l’esame necroscopico si svolgerà oggi o bisognerà attendere domani. Stamani il pm che coordina le indagini dei carabinieri, Giancarlo Dominijanni, ha conferito l’incarico al medico legale Alessandro Bassi Luciani che potrebbe eseguire l’esame già nel pomeriggio o al più tardi domani mattina.
L’inchiesta vede impegnati i militari del nucleo investigativo dell’Arma di Pisa che all’alba di oggi hanno arrestato il compagno della mamma della piccola, un 33enne serbo, Tonino Krstic, con l’accusa di maltrattamenti e lesioni nei confronti sia della piccola che della donna. Dall’autopsia gli inquirenti aspettano di sapere se quelle botte che l’uomo avrebbe inferto possono essere state, oppure no, la causa del decesso della bambina che avrebbe avuto anche qualche problema di salute. Se davvero il 33enne risultasse aver provocato la morte, nei suoi confronti l’accusa si trasformerebbe quasi certamente in omicidio preterintenzionale. ANSA