Lo storico statunitense Webster Tarpley: “non vi è alcun interesse a spegnere la propaganda dello Stato islamico sul web. Tutte le principali società di Internet risiedono negli Stati Uniti e quindi la Casa Bianca potrebbe facilmente limitare, se non chiudere, la presenza dello Stato islamico su Internet, se solo lo volesse.“
Ora fanno finta di lanciare addirittura una cyberguerra!!
Gli Stati Uniti hanno aperto una nuova linea di guerra contro lo Stato islamico, affidandone la regia al Cyber Command. Per la prima volta, accanto alle armi tradizionali verranno utilizzate quelle cibernetiche. Lo riferisce il ‘New York Times’, svelando che secondo alcune fonti del quotidiano, sarebbe stato lo stesso presidente Barack Obama a sollecitare il ricorso a questo tipo di intervento. La Nsa (National Security Agency), specializzata nella sorveglianza elettronica, per anni ha spiato i militanti dello Stato Islamico, e queste relazioni, rivela il NYT, sono spesso parte del briefing di intelligence quotidiana del presidente.
“ISIS è l’esercito segreto degli Stati Uniti”
Il Cyber Command, che è la controparte militare della Nsa, si è però concentrata prevalentemente sul altri Paesi come Russia, Cina, Iran e la Corea del Nord – dove gli attacchi informatici contro gli Stati Uniti sono più frequenti – e finora non ha gestito nessuna operazione contro quella che è diventata la più pericolosa organizzazione terroristica del mondo. Oggi Obama sarà ad Hannover per partecipare a un summit con i leader di Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania, e all’ordine del giorno ci sarà il terrorismo e la guerra allo Stato Islamico.
L’obiettivo della cyberguerra, spiega il quotidiano americano, è quello di distruggere la capacità dello Stato Islamico di diffondere i suoi messaggi per ottenere nuovi adepti, far circolare ordini dai comandanti e svolgere le funzioni quotidiane per le quali l’Is ha nella rete uno strumento indispensabile. Il piano prevede anche l’imitazione dei comandanti dell’Is e la modifica dei loro messaggi, in modo da reindirizzare i militanti verso le zone più vulnerabili agli attacchi di droni americani o forze di terra locale. ADNKRONOS