Se l’Italia vuole mantenere e consolidare la fiducia dei mercati è importante garantire nel corso del tempo una riduzione del debito “chiara, visibile e progressiva”, oltre che completare il programma di riforme strutturali.
A dirlo è la Banca d’Italia, che invita l’esecutivo a mantenere “uno stretto monitoraggio” sui conti pubblici per confermare il calo del rapporto debito/pil da quest’anno.
Lo scenario macroeconomico contenuto nel Documento di economia e finanza (Def) “non può dirsi implausibile, sulla base dell’attuale situazione congiunturale, ma resta il rischio di evoluzioni meno favorevoli”, dice Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Bankitalia, durante un’audizione alla Camera.
Il governo ha ridotto la stima di crescita 2016 a +1,2 da +1,6% e a +1,4 da +1,6% l’anno successivo.
La disattivazione delle clausole di salvaguardia, i programmati aumenti di Iva e accise pari a 15 miliardi nel 2017 e a 19 miliardi nel 2018, “è tutto sommato condivisibile, dato l’effetto recessivo che esse potrebbero avere in una fase di ripresa ancora debole”, dice Signorini.
“L’esperienza di questi anni però mi pare abbia mostrato che tali clausole, che non rappresentano un commitment assoluto perché possono sempre essere revocate, non sono uno strumento efficace per rafforzare la credibilità del risanamento delle finanze pubbliche; se ripetutamente disattese, come di fatto è accaduto, possono accrescere l’incertezza”. (reuters)
Ecco perché, conclude Bankitalia, “non vi è alternativa a interventi rigorosi ed efficaci sulle entrate e sulle spese”.
da 40 anni dite sempre le stesse cose…ripresa,debito pubblico,,,intanto vi aumentate gli stipendioni e i privilegi….