Usa: proteste contro le multinazionali, arrestati altri manifestanti pacifici

 

I manifestanti  di’Democrazy Spring’ sono tornati per le strade di Washington DC Venerdì, per il quinto giorno consecutivo, per protestare contro i finanziamenti alla politica.

L’Autore e giornalista Chris Hedges ha condotto la protesta in una piazza, sostenendo che il sistema attuale non funziona per gli elettori americani. Egli ha dichiarato: “Non c’è modo di votare contro gli interessi di Goldman Sachs o ExxonMobil o Citibank o di qualsiasi altra società. E questa casa (nazione) è diventata il loro bordello.”

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Intanto Si allarga sempre di più la protesta per l’incremento del salario minino. Al grido di ‘Fight for $15′ (lotta per i 15 dollari) migliaia di manifestanti hanno marciato da un capo all’altro del paese invocando l’aumento a 15 dollari. Sotto attacco soprattutto McDonalds, la più’ grande catena al mondo di fast food e dove la media salariale é di circa otto dollari all’ora. Il gigante dell’hamburger e’ nel mirino inoltre per il suo potere di influenzare l’andamento dei salari. A New York i manifestanti hanno approfittato del gala repubblicano a Midtown, dove era presente anche l’aspirante candidato alla Casa Bianca Donald Trump, per far sentire la loro voce. A Los Angeles invece hanno marciato dietro uno striscione gigantesco con la scritta: ‘McJobs hurt us all’ (i lavori McDonald’s fanno del male a tutti). Ma la protesta é andata anche oltre i confini americani. I manifestanti si sono riuniti davanti al McDonald’s di Euro Disney a Parigi e davanti al quartier generale della catena in Corea del Sud. ANSA

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