Egitto, Libano e Marocco sono i Paesi dell’area nordafricana e mediorientale che più beneficiano delle rimesse dei migranti. È quanto emerge dal rapporto della Banca mondiale dal titolo “Migrazioni e trasferimenti fondi: sviluppi recenti e prospettive”.
Il totale delle rimesse del 2015 nell’area ammonta a 50,3 miliardi di dollari. L’Egitto ne riceve 19,7, il Libano 7,2 e il Marocco si piazza al terzo posto (6,4), seguito dalla Giordania (3,8). Quarto e quinta rispettivamente Yemen (3,4) e Tunisia (2,3); in coda: Territori palestinesi (2,2), Algeria (2), Siria (1,6) e Iran (1,3).
Nel complesso, l’invio di fondi dei migranti ai paesi di origine subisce una leggera flessione a livello mondiale: 581,6 miliardi rispetto ai 592 del 2014.
Ma quel che preoccupa la Banca mondiale è il fatto che il Pil di tutta la regione Mena è così legata alle rimesse che, se in Marocco rappresentano il 6,3 per cento del prodotto interno lordo, per i Territori palestinesi la percentuale sale a 17,1 o a 10,4 per la Giordania.
Il focus sul Marocco diventa particolarmente interessante sui dati storici. In 40 anni le rimesse dei migranti sono più che decuplicate arrivando a essere 12 volte più alte del 1975.
Il flusso di denaro cambia peso se lo si considera in valuta locale; nel 2015, per esempio, la svalutazione dell’euro ha ridotto la crescita in dollari delle trasferte verso il Maghreb.
In Marocco la diminuzione è stata dell’11 per cento nel corso dei primi tre mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2014. ANSAMED