La comunità è fallita. Tutto un grande lavaggio di mani, eppure ci vorrebbero due attributi così per salvare il salvabile di questa versione fallimentare di Occidente europeo. Se le lava l’Austria – che pretende che l’Italia rallenti il flusso migratorio e non spedisca più migranti/immigrati/clandestini/opportunisti nelle terre di Heidi – se le lava l’Italia – quello che dice l’Austria non è giusto, “ci appelleremo alle regole europee”, tuona Renzi, non essendogli rimasto altro da fare che tuonare come un temporale di parole -, se le lava Mattarella – che dall’alto del suo grigiore si limita alla marcia cadenzata, lenta e quasi funebre: “Le barriere che dividono l’Europa sono una zavorra che ne appesantisce il cammino”, amen! – se le lava l’Europa – che non sa proprio dove sbattere la testa -, la fallita, l’inutile.
L’Europa non vede, non sente da tempo, ignora, sottovaluta, regala diritti, ormai ridotta a camminatoio. Un corridoio con in fondo un armardietto pieno di un’accozzaglia di trattati e contratti, una moneta unica, zero dignità. E forse un altro muro. Spinato o di cemento, di plastica o metaforico, la socialdemocratica Austria minaccia: basta, chiudiamo tutto. Così, solo quando ci si ricorda che i danni fatti per negligenza o per palesi errori di valutazione sono tanti e stanno generando conseguenze serie, si corre ai ripari in maniera imbarazzante, vero?
Muri, blocchi, voci alzate e qualche “lieve” disagio, tipo gli eventuali “140 miliardi di euro l’anno di interscambio commerciale del nostro Paese, che avviene attraverso i valichi stradali con l’Austria” messi a rischio in caso di blocco, come riporta l’Osservatorio Conftrasporto-Confcommercio sui Trasporti e la Logistica, in collaborazione con l’Isfort. Paladini dell’incoerenza giacca/cravattata, ci si ricorda dei confini e della tutela dei cittadini, dell’ordine costituito e di un minimo di identità, ormai scomoda parolina vintage come il comò della nonna, degli interessi patrii solo quando il limite è superato e il rischio è tangibile e chi se ne frega degli altri, si accollino il problema, magari per una mera questione di geolocalizzazione, del resto mica è colpa di nessuno se l’Italia sbocca sul mediterraneo, eh…
Rivoluzionari, carismatici e nazionalisti quando caspita gli pare. Questo non è tempo di pace, minacciati dal terrorismo e dalla nostra miseria, da un’invasione continua e dalla fragilità di un sistema politico sciocco, irrazionale, incapace di prendere di petto i tempi. Contro questa porzione d’Occidente va alzato un muro, contro i campioni dell’integrazione e del dichiarazionismo, contro l’estrema tolleranza e l’incapacità, palese, di contribuire seriamente alla gestione del più grande dramma umano degli ultimi anni europei, dramma che si prepara nuovamente ad andare in scena con nuovi pesanti sbarchi, con l’avvento dell’estate.
Dallo spirito comune e i valori secolari condivisi ai lavaggi di mani, dall’abbattimento delle frontiere allo sbocciare di muri. Le conquiste della civiltà europea.
La comunità è fallita mentre fallisce la sinistra d’Europa, alla testa del vecchio continente fricchettone, accondiscendente ed ipocrita. Quella che “quando i migranti sono un problema imbarazzante chiude subito le porte”, come scrive Tramontano. Quella che, citando l’inarrivabile Montanelli, “ama talmente tanto i poveri che ogni volta che va al governo li aumenta di numero”, anche quando va in trasferta in Iran e lamenta che, con le sembianze renziane, quelle della peggior interpretazione di nuova democristianeria, “Paesi come il Libano – di profughi – ne accolgono molti di più”.
Tuona Matteo, si alza il temporale. “L’Italia è il Paese europeo con il numero più elevato di persone che vivono in “gravi privazioni materiali”, ovvero la definizione istituzionale di ‘poveri’. E’ quanto emerge dai dati Eurostat relativi al 2015” – come segnala Ansa – “Per Eurostat, si tratta di persone che non possono affrontare una spesa inaspettata, permettersi un pasto a base di carne ogni due giorni, mantenere una casa. Il numero è molto più basso in Germania (3,974 milioni), dove il tasso è appena del 5%, e anche in Francia (2,824 milioni)”. Lo stesso Renzi che nella sua diretta #Matteorisponde, si diverte come un pargolo a sottolineare a chi gli chiede “Ma a te chi ti ha votato?” che “In 63 governi su 70 di vita repubblicana sapete quanti sono i presidenti eletti? Zero. Perché la Costituzione prevede che il presidente del Consiglio non sia eletto ma ottenga la fiducia delle Camere. La violenza è quella di chi accusa senza neanche leggere le regole”. La violenza è quella di chi accusa senza neanche leggere le regole. Avete letto bene.
Contro tutto questo, un muro. Contro questa Europa e i suoi fiancheggiatori. Tanti poveri, senza il senso dei confini e dell’identità, chiusi dentro ad un recinto murato di indegnità con i nuovi santi laici che insegnano la tolleranza e fanno grandi, grandissimi accordi commerciali.
Erano meglio i granducati…
Emanuele Ricucci – – http://blog.ilgiornale.it