Prima ottimistiche indiscrezioni su un accordo alle porte, poi la realtà di persistenti divergenze, che impone un posticipo. Atene e creditori internazionali hanno dovuto arrendersi all’evidenza e rinviare alla prossima settimana la verifica dei progressi della Grecia, da cui dipende lo sblocco di una tranche di prestito da cinque miliardi di euro.
Il quotidiano francese Le Monde parla dello stallo attuale come di un dialogo tra sordi.
Contro l’FMI di Christine Lagarde, fuori dal programma di aiuti, ma co-architetto delle riforme richieste ad Atene, si è scagliato lunedì il premier Alexis Tsipras.
“In Grecia si sono applicate misure sbagliate”, ha detto Tsipras. “Il paradosso è che gli stessi che hanno voluto imporle, hanno poi riconosciuto di aver sbagliato – ha poi aggiunto in proposito a un errore di calcolo, ammesso dallo stesso FMI -. E il paradosso è che nonostante abbiano riconosciuto il loro errore, insistano poi nel ripeterlo, dicendo che dobbiamo comunque applicare queste misure”.
Atene, che spera ora in un accordo entro l’Eurogruppo del 22 aprile, ne ha per il momento redatte due bozze distinte: una con BCE e Banca Centrale Europea e l’altra con il Fondo Monetario Internazionale. Quest’ultima è caratterizzata da misure supplementari e più rigide, su cui Tsipras esita ad impegnarsi, ma che rischiano di far saltare il banco. Lunedì il ritorno al tavolo delle trattative. EURONEWS