Pisa – Due “profughi” ospitati alla Piaggerta, nel parco di San Rossore, si sono presentati in Prefettura per una singolare quanto inoppotuna protesta: la cottura del riso non è di loro gradimento. Ma non è che la prima di una lunga lista delle lagnanze squadernata sul tavolo del vice prefetto vicario, Valerio Massimo Romeo, che ha ricevuto, ascoltandoli, i due immigrati nel ruolo di rappresentanti delle lamentele di gruppo.
Come scrive IL TIRRENO, l’incontro si è concluso con fermezza istituzionale. «Un’altra contestazione pretestuosa come questa e firmo la revoca dell’accoglienza» ha scandito il dirigente alla presenza del responsabile immigrazione della prefettura.
Il breve soggiorno nelle residenze vacanziere ha mostrato i suoi lati peggiori per le ventilate esigenze dei migranti, dal Gambia al Senegal, dal Pakistan al Togo alla Costa d’Avorio, trasportati controvoglia nel parco. Il riso con troppa acqua li ha fatti indispettire a tavola, la distanza per raggiungere Pisa li ha spazientiti al momento del tempo libero e, gli occhi sgranati degli interlocutori in prefettura erano da filmato, la presenza di cervi e cinghiali li ha impauriti di notte. Giovani dai venti anni in su, provenienti dall’Africa in guerra, sopravvissuti a traversate in mare in cui il destino può decidere per un soffio tra la vita e la morte, intimoriti dai cervi che “circondano” le abitazioni. Le argomentazioni delle lamentele, così come esternate ieri, non aiutano a far passare il messaggio dell’inclusione per i profughi.
Se questa gente non è contenta da quanto viene dato a loro perché non tornano nel loro amato paese. Tutto dove vanno hanno delle rimostranze da fare Imbarcateli e spediteli al mittente andremo senz’altro meglio. Io amo la gente di colore e i suoi fratelli ma questi esagerano.