La Prefettura di Padova respinge fermamente l’accusa che gli ospiti della struttura di via Orsini siano maltrattati»: il vice Prefetto Pasquale Aversa “rompe” il silenzio istituzionale ed entra di petto nella questione sollevata da un gruppo di migranti che hanno manifestato il loro disappunto per il trattamento che sarebbe loro riservato.
Lo riporta il MATTINO di Padova «Chi si lamenta di avere solo delle ciabatte ha firmato la ricevuta di consegna di un paio di scarpe, chi ha ostentato un cerotto al braccio denunciando una grave malattia era solo stato sottoposto all’esame della Tbc». Un migrante si è lamentato di non aver fatto gli esami medici che gli sono stati prescritti: «Non è giustificata una lamentela perché per una visita proctologica (emorroidi, ndr) c’è un mese di attesa, è quello che succederebbe a chiunque» taglia corto il vice Prefetto, che cita anche il caso di due migranti arrivati nelle scorse settimane da Palermo, dove alloggiavano in albergo, e che ora chiedono un appartamento privato.
«È una questione di psicologia elementare» sottolinea, «chi è in subordinazione ha la necessità di esprimere situazioni false ritenendo così di mettersi nella posizione di dover essere ascoltato, ma non è una dialettica in cui bisogna entrare. Per questo non ci preoccupa il migrante che definisce Prandina un ghetto, ma ci preoccupiamo per il cittadino che legge quelle dichiarazioni, perché si creano paure e allarmi».
Ma tutti questi migranti fra Crimini , Pretese; La loro Morale non E’ di competenza del Ministro dell’Interno. ???
Ammesso che NON lo sia ; di chi è la competenza. ??? E’ nostro diritto sapere., dal Ministero Interni..!!!