Nel momento in cui la prima goccia di vino spagnolo tocca l’asfalto francese, tra Madrid e Parigi è già guerra. Il casus belli è andato in scena lunedì al pedaggio del Boulou, nei Pirenei. I viticoltori transalpini svuotano dei camion cisterna che hanno appena attraversato la frontiera per protestare contro le importazioni di vino: “Nel 2015 sono entrati 7,2 milioni di ettolitri di vino straniero: non lo accettiamo, secondo noi è una truffa”, afferma uno dei manifestanti.
L’83% è arrivato proprio dalla vicina Spagna. Da cooperative come la Miguel Esteban di Toledo, la vittima dell’assalto, il quale ha provocato la reazione di Madrid: “Abbiamo aperto un procedimento presso la Commissione europea contro la Repubblica Francese per gli attacchi contro i camion spagnoli”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Jose Manuel Garcia-Margallo. “Una situazione assolutamente intollerabile per due Paesi partner e amici”, aggiunge.
“Nel 2015 la Francia ha importato 7,2 milioni di ettolitri di vino, l’83 veniva dalla Spagna”%
Possibile che la Francia, primo esportatore al mondo, sia in difficoltà? Tenete conto che qui non si parla di produzioni Doc, ma di vino comune (anche noto come vino “sfuso”) destinato a grandi catene o a essere rimarchiato. Un ambito in cui dieci anni fa era l’Italia a primeggiare, ma che oggi è dominato dalla Spagna: il vino iberico costa circa 30-40 euro all’ettolitro, la metà di quello francese e un terzo in meno di quello italiano.
Di Giacomo Segantini EURONEWS | Con AFP, ASKANEWS