7 APR – Arrestati e poi espulsi. Una delegazione di avvocati e giuristi europei arrivati in Marocco per portare il loro sostegno ai detenuti di Gdeim Izik, prigionieri saharawi, sono stati rimpatriati. Ingrid Metton, avvocato francese, Eric David, professore di diritto internazionale belga, Jesus Maria Martin Morillo, magistrato spagnolo e Maria Nieves Cubas Armas, Juan Carlos Gomez Justo, Altamira Guelbenzu Gonzalo, tre avvocati spagnoli, con l’organizzatrice della missione, Joelle Toutain, sono stati arrestati ieri, poco dopo il loro arrivo a Rabat. La polizia marocchina ha fatto irruzione nell’hotel dove soggiornavano.
Subito dopo hanno ricevuto un decreto di espulsione per “turbativa e attentato all’ordine pubblico”. Il ministero dell’Interno, in un comunicato, informa che il decreto è stato firmato dall’autorità regionale di Rabat. Gli otto europei fanno parte del Collettivo internazionale di avvocati a sostegno dei detenuti di Gdem Izik. I loro nomi sono stati diffusi dall’Associazione dei rifugiati saharawi in Francia. L’allontanamento dal paese delle persone “sgradite” è possibile per la legge n.02-03 che regola l’entrata e il soggiorno degli stranieri in Marocco.
I tre detenuti saharawi si trovano nel penitenziario di Salè 1, accusati di associazione a delinquere e aggressioni finalizzate all’omicidio di militari nell’esercizio delle loro funzioni. Dal primo marzo sono entrati in sciopero della fame. La loro vicenda è legata alla questione del Sahara conteso e risale al 2010, a quando cioè è stato smantellato il campo di Gdim Izik, vicino Laayoune, a sud-ovest del Marocco. Ne nacquero disordini e 11 militari morirono. In 25 furono arrestati e finirono a processo davanti a un tribunale militare. Hanno riportato condanne da 2 anni fino all’ergastolo. Da quella vicenda partirono anche denunce contro il Marocco per torture. I dossier finirono a Parigi e all’Onu. (ANSAmed).