PADOVA – Potrebbero essere state quelle “segnalazioni” su Facebook a portare al suicidio un imprenditore edile di 61 anni, titolare di un’impresa di costruzioni a Limena. L’uomo, come riporta Padova Oggi, nella tarda serata di domenica, si è tolto la vita impiccandosi, nella sua abitazione.
Da mesi Bruno Ruzzarin, 60 anni, residente a Padova (nel quartiere di Altichiero) in via Beato Arnaldo da Limena, titolare di Edilveneta Srl, era bersaglio dei post pubblicati su due pagine Facebook: «Segnalazione truffe immobiliari», aperta il 17 febbraio scorso, e «Studio Ige srl-Servizi alle imprese e gestioni immobili», avviata all’inizio del 2016.
LE ACCUSE DI TRUFFA SU FB. Ma, se le circostanze della morte sono chiare, tanto che la salma è già stata consegnata alla famiglia, per i parenti e per il pubblico ministero Daniela Randolo le ragioni che hanno condotto l’uomo a compiere il gesto estremo sarebbero da ricercare al di là della depressione: l’immobiliarista, negli ultimi mesi, sarebbe stato ossessionato dalle ripetute accuse di truffa mosse nei suoi confronti di un gruppo Facebook, in merito alla compravendita di alcuni immobili a San Vito di Cadore, nel Bellunese.
LE DENUNCE PER DIFFAMAZIONE ONLINE. Sulla morte dell’uomo, il pm ha avviato un’inchiesta, affidando le indagini alla polizia. Pare che l’impresario, nelle settimane precedenti il suicidio, avesse infatti presentato diverse denunce per diffamazione online. Per la stessa ragione si sarebbe anche rivolto ad un avvocato, e il caso era stato segnalato anche alla Guardia di Finanza.