”Nucci ha subito violenze da bambino. E’ stato ricoverato per aver subito violenze carnali dai preti che lo ospitavano, perché era figlio di ignoti. Questo è documentabile ed è agli atti della struttura sanitaria che lo ha accolto e che ad oggi non posso ancora rivelare”. Lo ha detto Gianluca De Bonis, legale di Claudio Nucci, il pr della Roma bene arrestato con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e di detenzione di materiale pedopornografico, ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
”Ciò non vuol dire – ha aggiunto l’avvocato De Bonis – che questo dovrebbe portare a diminuire le eventuali sue responsabilità, ma lo porta in qualche modo a non capirne fino in fondo la illiceità. Nucci è da molto tempo sottoposto ad un trattamento psichiatrico, con un dottore che ne ha evidenziato le problematiche e le patologie psicologiche”.
Il pm Eugenio Albamonte, al quale è affidata l’indagine sulla vicenda, ha chiesto il giudizio immediato per Claudio Nucci, il pr di 56 anni in carcere da febbraio scorso per aver avuto rapporti sessuali con tre minorenni e approfondimento delle indagini per stabilire se la vicenda coinvolga altri pedofili e altri minorenni.
Il gip di Roma Cinzia Parasporo definisce Nucci una “persona di elevatissima capacità a delinquere e consapevole dell’illecità penale delle sue condotte e dei conseguenti rischi“. A Nucci vengono attribuiti adescamenti di giovani residenti tra Ponte Milvio e Roma Nord e atti sessuali filmati con i giovani minorenni finiti nella sua rete.
Nella motivazione dell’ordinanza di custodia cautelare, per motivare la convalida del fermo e l’ordine di custodia in carcere, il gip Parasporo si sofferma sul pericolo di fuga in caso di reimmissione in libertà dell’indagato poiché “fornisce indirizzi fittizi tanto che la sua effettiva abitazione è stata individuata a mezzo georeferenziazione e attività di intercettazione”. Sempre secondo il gip, Nucci “ha contatti con persone benestanti alle quali avrebbe potuto rivolgersi per organizzare la fuga. Sussiste poi la possibilità di reiterazione del reato, considerato quanto emerso dalle indagini svolte dalla procura della Repubblica”. adnkronos