E’ Faysal Cheffou, un giornalista free-lance, il terzo uomo, quello con il cappello nero nelle immagini delle videocamere, che ha partecipato alla strage dell’aeroporto di Bruxelles. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir sottolineando che si attende ancora una conferma dalla Procura. Cheffou è stato fermato giovedì ed è stato identificato grazie alla testimonianza chiave del tassista che martedì aveva accompagnato il commando a Zaventem.
Un altro quotidiano, la Libre Belgique, posta un video in cui il giornalista illustra una inchiesta sulle condizioni di alcuni musulmani, immigrati irregolari, fermati in Belgio durante il Ramadan. Secondo il giornale, gli inquirenti si stanno interrogando sul ruolo svolto da Cheffou, che durante l’interrogatorio non avrebbe voluto collaborare.
Arrestato con altre due persone, Cheffou era da due mesi nel mirino degli inquirenti perché si era presentato diverse volte al parco Maximilien di Bruxelles per cercare di reclutare alla causa dell’Islam radicale rifugiati o immigrati clandestini che vi si trovavano.
Né la Procura né la magistratura avevano tuttavia tenuto conto delle ripetute denunce contro di lui presentate dalle autorità municipali, che lo ritenevano “pericoloso” a causa del suo attivismo, e lo stesso comune aveva deciso di far ricorso, nel settembre del 2015, a una sanzione amministrativa che gli impediva di avvicinarsi al parco. tgcom24