Oggi in Arabia Saudita e’ stato giustiziato Abdullah Al-Harbi, a Buraydah – a nord della capitale Riad – cosi’ come riporta la stampa araba. Il numero delle condanne a morte eseguite dall’inizio del 2016 sale cosi’ a 76.
Al-Harbi, incriminato per omicidio, e’ stato decapitato dal boia con una spada, una modalita’ di esecuzione molto frequente nel regno saudita.
L’Arabia Saudita e’ uno dei pochi paesi al mondo a non aver firmato la moratoria sulla pena di morte. Lo scorso anno, le condanne eseguite sono state 153, il numero piu’ alto mai raggiunto negli ultimi vent’anni, come ha denunciato a piu’ riprese Amnesty international. La pena di morte in questo Paese e’ consentita a causa di un’applicazione estremamente rigida della Shari’a, la legge islamica, che punisce con la morte reati come l’omicidio, l’uso degli stupefacenti, il traffico di armi, lo strupro e l’apostasia.
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