Il difficile ruolo di “risparmiatore” Sovviene un dubbio meritevole di appropriata risposta: cosa pensa e come si atteggia in concreto quel 10% di popolazione italiana che controlla all’incirca il 40% di tutta la ricchezza nazionale? Le relative decisioni in termini di consumi ed investimenti possono dare sostanza e consistenza alle sollecitazioni monetarie della BCE. Il futuro ci dirà!
Domanda accessoria e (forse) poco pertinente: cosa accadrà alla problematica “debito pubblico italiano”, ad oggi pari a 2.218 miliardi di euro? Al momento non è dato sapere! La Banca Centrale Europea (BCE) il 10 marzo 2016 ha preannunciato le nuove, rafforzate misure di politica monetaria che coinvolgeranno i diciotto Paesi europei aderenti al “Patto dell’Euro”. Di riflesso, ovviamente, coinvolgeranno tutti i ventotto Paesi dell’Unione europea.
Quale messaggio traspare, al di là delle scontate considerazioni mediatiche e dei tecnicismi connessi al deliberato ufficiale della BCE? Ritengo che il ragionamento sottinteso, salvo possibili smentite, possa così enunciarsi: cari risparmiatori è finita la festa (ma davvero era una festa?). Dei tassi d’interesse superiori allo zero non se ne parla più. Da oggi investire i propri risparmi in banca o in titoli di Stato a breve termine vorrà dire pagare un prezzo: momentaneamente circa mezzo punto percentuale. Le stesse banche pagheranno lo 0,40% per tenere in deposito i propri denari presso la Banca Centrale di Francoforte (BCE).
Morale della favola e sostanza del messaggio: mettete rapidamente in movimento i vostri risparmi, piccoli o grandi che siano, acquistate più che potete, mobili, autovetture, attrezzi per il tempo libero (ne avrete parecchio di tempo libero), appartamenti e magari gradevoli appezzamenti di terreno per coltivare patate, fagioli e cipolle.
Cari risparmiatori, appurato che il rendimento dei vostri soldi è negativo, l’importante è che spendiate a piene mani le risorse disponibili, se ne avete a sufficienza, e tramutiate con convinzione i vostri risparmi in beni di consumo e d’investimento.
Domanda legittima e responsabile: chi procurerà il risparmio aggiuntivo per muovere ed oliare gli ingranaggi dell’economia, come è sempre avvenuto nel corso del ventesimo secolo? Risposta: nessun problema! Ci pensa dal marzo 2015 e ci penserà per i prossimi anni la Banca Centrale Europea che dialogherà direttamente con le banche dei 18 Paesi europei aderenti al “Patto dell’Euro”. Dalle stesse banche la BCE acquisterà i titoli di Stato posseduti e, dal 16 marzo 2016 acquisterà anche obbligazioni (bond) emessi dalle aziende europee con “reputazione accettabile” e “bond” emessi da “società partecipate” degli stessi Stati aderenti al “Patto dell’Euro”. Il tutto creando dal niente nuove banconote “formato internet”.
Dunque, cari risparmiatori, grazie per quanto avete fatto finora, ma da oggi il vostro ruolo e la vostra funzione passa in altre mani, volitive e lungimiranti, opportunamente manovrate dal maestoso grattacielo situato a Francoforte sul Meno, nuova sede ufficiale della Banca Centrale Europea.
L’articolo 47 della Costituzione italiana recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.” Domanda pertinente: il precitato articolo della Costituzione a questo punto perde valore ed importanza? Risposta: da oggi la disciplina e la gestione del comparto “risparmio”, per interessi superiori (sovranazionali), passa nelle mani dell’istituzione di Francoforte, voluta dai governi europei e presidiata dai governatori delle banche centrali europee, dunque anche dal governatore della Banca d’Italia.
Conclusione non equivoca del messaggio: cari risparmiatori europei, non volete fare tutto questo, seguendo puntualmente la “ricetta BCE”? Risposta risentita: a questo punto vi giocate il posto di lavoro vostro e quello (prospettico) dei vostri figli! Vi giocate la pensione per la quale avete versato contributi pensionistici per 35/40 anni e vedrete crollare i valori di mercato delle vostre case e delle vostre cose.
Cari risparmiatori, comincerete cioè a sperimentare e convivere con la fastidiosa “deflazione”, così come fanno i giapponesi da circa vent’anni. Infine, come va predicando da tempo l’economista americano Larry Summers, vi incamminerete sui sentieri impervi della “stagnazione secolare”.
Sovviene un dubbio meritevole di appropriata risposta: cosa pensa e come si atteggia in concreto quel 10% di popolazione italiana che controlla all’incirca il 40% di tutta la ricchezza nazionale? Le relative decisioni in termini di consumi ed investimenti possono dare sostanza e consistenza alle sollecitazioni monetarie della BCE. Il futuro ci dirà! Domanda accessoria e (forse) poco pertinente: cosa accadrà alla problematica “debito pubblico italiano”, ad oggi pari a 2.218 miliardi di euro? Al momento non è dato sapere!
Sàntolo Cannavale