ROMA (WSI) – E’ disposto a tutto, pur di fermare l’ascesa di Donald Trump, pur di non vedere Trump diventare il presidente degli Stati Uniti. Tanto che ha deciso di lanciare, insieme ad altri, una campagna da $15 milioni, nella speranza di riuscire a portare alle urne, in occasione delle prossime presidenziali Usa, il numero più alto di latino americani e di immigranti della storia. Lui è George Soros, il miliardario di New York noto per le sue speculazioni sui mercati.
Il progetto, ribattezzato “Immigrant Voters Win” è finanziato da una PAC (ovvero da una Political Action Committeee) e rientra nelle categorie delle Super PAC, ovvero quelle commissioni indipendenti che possono scegliere di non elargire contibruti a favore di quel partito o quel candidato, ma che si focalizzano su spese politiche indipendenti e che, diversamente dalle Pac tradizionali, possono raccogliere fondi da individui, aziende, sindacati e altri gruppi, senza alcun limite legale sull’ammontare della donazione.
Nel caso della super PAC a cui partecipa Soros, la campagna sta già finanziando associazioni in stati come Florida, Nevada e Coloroda, che possono contare su una larga presenza di comunità latino-americane e asiatiche. Il nuovo “fronte” dovrebbe servire proprio a contrastare Trump, che ha dichiarato guerra all’immigrazione. Personalmente, Soros sta partecipando alla nuova campagna con un contributo di $5 milioni.
A dare la notizia è stato il New York Times, che ha parla della più grande campagna democratica volta a convincere i latino americani e gli immigrati in generale a recarsi alle urne. L’obiettivo è avere un minimo di 400.000 nuovi elettori entro le elezioni di novembre.
Così commenta Cristobal Alex, presidente del progetto Latino Victory Project, che fa parte della campagna.
“Dal primo giorno, Trump ci ha attaccati, ci ha chiamati stupratori e ladri. Potremmo assistere alla costruzione di un muruo gigantesco, che distruggerebbe milioni di famiglie. Questo paese è sull’orlo del precipizio”.
Soros ha riferito al Times attraverso una email di essere preoccupato per quello che considera un tono xenofobo dei repubblicani che stanno correndo per la presidenza Usa. E ha ammesso di essere rimasto sconvolto dalla promessa di Trump e di altri, volta a vietare l’ingresso dei rifugiati musulmani negli Stati Uniti.
“La retorica anti-musulmana e anti-immigrazione che è stata alimentata dalle primarie repubblicane è…dannosa per la nostra democrazia e i nostri interessi nazionali. Ci dovrebbero essere conseguenze per le dichiarazioni vergognose e per le proposte che sentiamo regolarmente”.
Laura Naka Antonelli – – WSI.com