“D’Alema non lo segue più nessuno. Può fare queste interviste cariche di odio, ma la minoranza non lo ascolta. Anzi, li mette in difficoltà…”. Un autorevole renziano commenta così le bordate alzo zero di Massimo D’Alema contro Matteo Renzi. Ma prima ha voluto aspettare che a Perugia, dove è in corso la conventione della minoranza Dem, si svolgessero gli interventi di Roberto Speranza e di Pierluigi Bersani. E dopo aver ascoltato entrambi ribadire la lealtà piena al Pd, ipotizza quella che potrà essere la risposta che il premier darà domani, nell’intervento alla scuola di formazione del Pd: “Probabilmente Renzi sarà durissimo contro D’Alema, meno verso la minoranza”.
Appunto per le prese di distanze arrivate da Perugia, con in testa la volontà di ‘tenere’ il più possibile in vista delle amministrative.Questo non vuol dire che Renzi farà alcun passo indietro rispetto alla linea fin qui seguita. Magari ribadendo concetti già espressi in varie occasioni, come all’ultima Leopolda. Ovvero che il Pd targato Renzi è quello che ha fatto il 42% alle Europee, e ricordando le percentuali dei Ds di D’Alema fino alla ‘Ditta’ di Bersani. Difendendo le scelte del governo e ricordando il “cambio di segno” davanti al dato del Pil italiano. E infine chiedendo chiarezza e lealtà alle amministrative: invito cui la minoranza Dem ha già risposto positivamente da Perugia. Del resto, al Nazareno osservano che “la sensazione è che la sparata di D’Alema sia certamente contro Renzi, ma soprattutto contro Cuperlo, Bersani, Speranza… Li accusa di non saper fare l’opposizione a Renzi”.
E l’intervista al ‘Corriere’ più che altro “ha oscurato l’iniziativa di Perugia, magari costringendo qualcuno a toni più morbidi”. Poi, osservano ancora fonti parlamentari Pd, “il quadro può sempre cambiare dopo le amministrative”. Certo, gli attacchi al doppio ruolo e su alcuni provvedimenti del governo sono continuati da parte della minoranza e Renzi ha messo in conto da tempo che continueranno, ma considerando che il 21 ci sarà la direzione e che l’intervento di domani sarà davanti ai giovani Dem, in molti ipotizzano un premier meno formale e più ‘sciolto’, con parole che possano anche agevolare il lavoro di ricucitura portato avanti ad esempio da Lorenzo Guerini a Napoli. Dopo l’incontro con Antonio Bassolino, il vice segretario Dem si è detto “ottimista”, e dal Nazareno non ci si aspetta certo che possa essere Renzi a gettare benzina sul fuoco.Mentre su temi parlamentari come la riforma delle Bcc, su cui Bersani oggi ha rinnovato il suo ‘no’ anche in caso di fiducia, il capogruppo Ettore Rosato spiega che “una soluzione emendativa c’è già”, con una una serie di modifiche da apportare al provvedimento”. (askanews)