L’8 marzo è parso a Borghezio il ‘giorno giusto’ per un’interrogazione con cui porre all’attenzione della Commissione Europea il gravissimo fenomeno, in crescita continua, del reclutamento delle donne nel jihad.
Borghezio scrive che “la presenza di donne nel terrorismo di matrice jihadista in concomitanza con l’affermarsi di DAESH, come dimostrato dal crescente numero di aspiranti mujahidat europee, per lo più giovani e di varia estrazione sociale, che tentano di rag¬giungere il teatro siro-iracheno”.
“Scopo del viaggio – continua Borghezio – è solitamente il ricongiungimento con il coniuge sul fronte o l’unione con un militante conosciuto anche via internet nel jihad al nikah (“matrimonio per il jihad”), in adesione ai proclami di DAESH nei quali si esortano le musulmane a contribuire al popolamento del Califfato e ad “allevare” le nuove generazioni”.
L’On. Borghezio sottolinea che “non mancano casi di estremiste impegnate in attività di proselitismo e reclutamento, soprattutto on-line, di suppor¬to logistico (ad esempio, trasportando denaro) e di natura operativa. Emblematica, tra l’altro, la creazione in Siria e Iraq di due brigate di DAESH composte da sole donne con compiti di “polizia”, specie per la rigida verifica che la condotta della popolazione femminile sia in linea con i dettami sharaitici” e chiede: “la Commissione quali specifiche misure intende attuare per arginare e contrastare questo crescente fenomeno ?”
Mario Borghezio
Deputato Lega Nord al P.E.