Grazie alla legge 119/2013 per il piano antiviolenza 2013/2014 sono stati stanziati 16 milioni e 400mila euro, ma solo 6 milioni sono arrivati nelle case rifugio. Che fine hanno fatto gli altri 10 milioni? Solo in dieci Regioni si può consultare la lista delle strutture che hanno beneficiato dei fondi statali e solo in cinque – Piemonte, Veneto, Puglia, Sicilia e Sardegna – sono stati pubblicati online i nomi di ciascun centro con le risorse ricevute. Dall’analisi delle delibere regionali è emerso che non sempre i dati relativi al numero dei centri antiviolenza combaciano con quelli del documento di riparto della Conferenza Stato-Regioni.
Italia: Sono quasi 7 milioni le vittime che hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della propria vita. Secondo i dati dell’Istat (aggiornati solo al giugno scorso e relativi al 2014), sono 6 milioni e 788mila le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Praticamente una donna su tre.
Il 20,2% è stata vittima di violenza fisica, il 21% di violenza sessuale, il 5,4% di forme più gravi di abusi come stupri (si parla di 652mila casi) e tentati stupri (746mila). Mentre a rendersi responsabili delle molestie sono nella maggior parte dei casi (il 76,8%) degli sconosciuti, il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Aumenta la percentuale dei bambini che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (si è passati dal 60,3% del 2006 al 65,2% del 2014).