Cassa Depositi e Regali. CdP vuole investire 430 mln di euro negli affari di De Benedetti

 

Ma perché un fondo d’ investimento a capitale pubblico nato per sviluppare settori d’ avanguardia come energia, aeroporti, linee telefoniche, investe 430 milioni in un gruppo che gestisce residenze per anziani? Un’ operazione assolutamente incomprensibile e difficile da motivare se non fosse che azionista di maggioranza dell’ azienda che si occupa di vecchietti è Carlo De Benedetti.

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A fare la scoperta è una fonte molto autorevole come Il Sole 24 Ore con una anticipazione che mette sotto una luce del tutto particolare la nascita del superpolo editoriale con l’ integrazione fra La Repubblica, Stampa e Secolo XIX. L’operazione è avvolta in una coperta di velluto a marchio Renzi. Prima ancora di essere definita viene fuori che il governo si prepara a fare un gran bel regalo all’ Ingegnere che del superpolo di carta stampata sarà il timoniere indiscusso.

I fatti sono i seguenti come li ha ricostruiti l’ agenzia Reuters prendendo le mosse dall’ anticipazione del giornalone di Confindustria. Il Fondo F2i, di proprietà di Cdp e guidato da Renato Ravanelli, antico comandante di A2A (energia, gas, luce per conto dei Comuni di Milano, Brescia e zone collegate) è in trattative con il fondo d’investimento francese Ardian per rilevare il 46,7% di Kos.

La società gestisce 79 fra case di riposo, centri di riabilitazione , cliniche psichiatrche e molto altro fra Italia, India e Gran Bretagna.

Azionista di maggioranza di Kos la Cir della famiglia De Benedetti che, proprio ieri ha annunciato di aver acquistato da Fiat Chrysler e dalla famiglia Perrone la proprietà di Stampa e Secolo XIX. Una operazione che porta le stimmate del renzismo. Militante e non. Forse per essere sicuro di guadagnare indulgenze sul ponte di comando della nuova corazzata di carta stampata il governo ha preparato un bel regalo per il timoniere.

Ardian aveva acquistato la partecipazione in Kos nel 2010 al prezzo di 150 milioni.

Aveva così pemesso lo sviluppo internazionale del business dei vecchietti. I francesi, però avevano posto una condizione: dovevano uscire dopo sei anni ad un prezzo molto elevato fissato in partenza. La scadenza, rivela Il Sole 24 Ore cade all’ inizio dell’ estate.

Stando così le cose si deve immaginare un bel problema per l’ Ingegnere: o quelle azioni le ricompra lui al prezzo stratosferico voluto dai francesi oppure deve trovare qualche investitore molto generoso disposto a subentrare E il prezzo chiesto da Ardian è decisamente elevato con un moltiplicatore di dodici volte.

Per dirla in maniera semplice significa che il compratore impiegherà dodici anni a rientrare dell’ investimento sempre ammesso che l’ utile si mantenga costante. Ma soprattutto Kos appare piuttosto indebitata (218 milioni al 30 settembre) anche se i margini (53,4 milioni) fanno dormire ai banchieri sonni ancora tranquilli. In questo tourbillon di partite doppie anche l’ Ingegnere ottterrà il suo bel vantaggio.

Virtuale ma non troppo. Il prezzo di 430 milioni che F2i si prepara a pagare valuta tutta Kos 840 milioni tenuto conto della quota di pertinza dei debiti. Il 52% dell’ Ingegnere dunque ha una valorizzazione di circa 430 milioni. Considerando che sui libri contabili della Cir la partecipazione è iscritta per 99 milioni viene fuori una plusvalenza di 230 milioni. Al momento del tutto virtuale ma comunque buona per fare un bel maquillage ai conti della holding di famiglia. Alla fine di tutto, però, la domanda resta: perché un Fondo nato per occuparsi delle strutture del futuro investe nelle residenze per anziani? E soprattutto: Cdp, che del Fondo è proprietaria quale compito deve svolgere: investimenti a favore del Paese o investimenti per favori agli amici del governo? Saperlo.

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”