Le navi della Nato saranno impegnate nel Mar Egeo e in particolare nelle acque territoriali di Grecia e Turchia. L’obiettivo della flotta non sarà solo combattere i trafficanti di esseri umani, ma anche per fare fronte all’emergenza salvando gli immigrati in difficoltà. Le unità della Nato opereranno in stretto contatto con quelle dei due Paesi e di Frontex.
Ora che la rotta dei Balcani occidentali è chiusa, gli immigrati si riverseranno in Europa battendo nuove strade. E il Mar Mediterraneo rischia di tornare a essere affollatissimo, tanto che la Nato ha messo in mare altre navi per “accogliere” i clandestini che cercano di raggiungere il Vecchio Continente.
“L’obiettivo dell’operazione – ha tenuto a precisare il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg – non è quello di fermare o rimandare indietro i migranti, ma di aiutare i nostri alleati, Grecia, Turchia e Ue nella lotta ai trafficanti di esseri umani e alle reti criminali che stanno alimentando questa crisi”. Insomma, faranno da ponte verso l’Europa incrementando un’invasione che è in atto ormai da mesi.
“Questa collaborazione – ha detto ancora Stoltenberg – è un eccellente esempio di come Nato e Ue possano lavorare insieme per affrontare sfide comuni. È molto positivo che sia stato possibile finalizzare un accordo in così poco tempo: in questa crisi il tempismo è essenziale e la cooperazione è un elemento chiave”. Attualmente nell’area operano già tre unità Nato, ma altre, a quanto si è appreso, se ne aggiungeranno presto e una sarà sicuramente messa a disposizione dalla Francia. IL GIORNALE