“Watergate grillino. Casaleggio si è fatto il suo Kgb per spiare i parlamentari”

 

“Watergate grillino”, “Spectre”, “Gulag”, “Kgb”, “inquietante spy story”, “setta oscura”. Nomi evocativi, a metà tra film e storia, a cui si ricorre per descrivere il presunto ultimo “scandalo” nel mondo Cinque stelle.

casaleggio

Secondo quanto scrive, infatti, Il Foglio, la Casaleggio e associati avrebbe controllato le attività on line dei parlamentari M5s. Il quotidiano diretto da Claudio Cerasa cita il racconto di Tancredi Turco, ex deputato M5s, uscito a gennaio 2015, secondo il quale la società del guru del Movimento cinque stelle ha “accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, dove si depositano documenti”.

Davanti a queste rivelazioni il Pd attacca ma i Cinque stelle, ad ogni livello, almeno fino a metà pomeriggio, tacciono. “Se confermate, le notizie apparse oggi sulla stampa di una sorta di watergate grillino architettato dalla società Casaleggio al fine di spiare i contenuti della piattaforma on line del gruppo parlamentare cinque stelle, sono di una gravità senza precedenti”, osserva il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato. “Mi rivolgo alle istituzioni della Camera per sapere – aggiunge – come sia possibile che una società esterna possa controllare e spiare le mail e vari documenti di parlamentari. Mi aspetto che la presidenza della Camera, l’ufficio dei Questori vogliano chiarire quanto prima questa violazione della privacy anche al fine di valutare un eventuale intervento della magistratura”.

Per il vicesegretario Lorenzo Guerini, “che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5s era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La ‘Spectre’ al confronto sembra un’associazione di dilettanti”. Per Ernesto Carbone siamo al “gulag online pagato coi soldi dei contribuenti“, mentre Emanuele Fiano osserva che “come nel caso di Quarto, stupisce il silenzio dei Cinque stelle. A partire dal direttorio e da Luigi Di Maio, tra l’altro vicepresidente della Camera. Non una parola per confutare o spiegare quanto apparso sui media, non una parola rispetto alla nostra richiesta di chiarezza. Infine, conclude il senatore Andrea Marcucci, “Casaleggio si è fatto il suo Kgb. Spiare i parlamentari e usare la corrispondenza per spaventare il dissenso sarebbero attività gravissime da fermare. Aspettiamo urgentemente chiarimenti dal M5S”. Che finora non sono arrivati.

Infine anche Forza Italia, con l’europarlamentare Lara Comi, prende posizione. “Dell’ossessione di Casaleggio di tele-comandare ogni singolo passo dei parlamentari del Movimento 5 Stelle eravamo già a conoscenza, ma mai – spiega l’esponente azzurra – ci saremmo aspettati che arrivasse al punto di spiare le loro mail e i loro documenti intrufolandosi nel server del gruppo. L’amara verità che emerge da alcune notizie di stampa, se confermata, delinea un quadro davvero desolante”.

Rincara la dose l’esponente Fi Osvaldo Napoli: “I parlamentari grillini sono dunque liberi di dire quello che Gianroberto Casaleggio pensa per loro. Ove trovasse ulteriori conferme, la spy story delle email dei parlamentari grillini controllate da Casaleggio si configurerebbe come la più violenta aggressione alla libertà parlamentare”.

“Ancora non si conosce una sola reazione dei parlamentari grillini a questa gravissima ipotesi di reato che li vede nelle vesti di vittime del loro stesso movimento. A mano a mano che si aprono squarci nell’universo concetrazionario del grillismo gli elettori avranno di che riflettere sui rischi che corrono la democrazia e la libertà in Italia. Grillo e Casaleggio si confermano ancora una volta personaggi inquietanti”, conclude Napoli.  ASKANEWS

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“Casaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server in questione come già dichiarato. Per quanto riguarda il grave attacco dal sedicente gruppo ‘hacker del Pd’ che ha divulgato email dei parlamentari appena insediati si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni”. E’ quanto si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, dopo le polemiche suscitate per le notizie relative ad un presunto spionaggio del server del Gruppo del Movimento 5 stelle.

Relativamente all’articolo del ‘Foglio’ scritto da Salvatore Merlo (già oggetto di precedente querela per testi non veritieri e diffamanti sul MoVimento 5 Stelle e su Casaleggio Associati) si precisa e ricorda che i due fatti a cui si fa riferimento sono stati chiariti in modo pubblico all’epoca dei fatti e Casaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server in questione come già dichiarato”.

“Per quanto riguarda il grave attacco dal sedicente gruppo ‘hacker del Pd’ che ha divulgato email dei parlamentari appena insediati si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni. Viene il sospetto che essendo forza di opposizione il governo e la presidenza della Camera non stia dedicando sufficienti risorse per identificare i colpevoli di atti così gravi all’interno del Parlamento stesso”.

Sul caso interviene la presidente della Camera Laura Boldrini. ”Se confermate, le notizie di stampa uscite stamattina sul controllo della posta elettronica messo in atto ai danni di deputati del M5S da società vicine al Movimento – dichiara – costituirebbero un fatto rilevante e grave, lesivo dei loro diritti. Valuteremo in breve tempo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera”. .

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