Almeno 11.500 cristiani sono stati uccisi tra il 2006 e il 2014, dal 2000 1,3 milioni sono stati costretti ad abbandonare la propri casa e 13 mila chiese sono state bruciate o rase al suolo. È questo il bilancio della violenza religiosa che colpisce i cristiani in Nigeria, secondo un approfondito rapporto di Open Doors/Porte Aperte.
NON SOLO BOKO HARAM. I fedeli nigeriani sono oggetto di attacchi e attentati soprattutto nel nord della Nigeria, a prevalenza musulmano, ma anche negli Stati della fascia centrale del paese. Non è solo l’islam radicale, e soprattutto Boko Haram, a causare le violenze ma anche «allevatori musulmani Hausa-Fulani e l’élite musulmana politica e religiosa del nord sono attori principali della violenza».
SHARIA IN 12 STATI. La Nigeria è un paese laico, la libertà di pensiero, coscienza e religione è garantita, ma nel nord, dove i cristiani rappresentano il 31 per cento della popolazione, la maggior parte degli Stati (12) ha adottato la sharia, rendendo la vita più difficile alle minoranze religiose, e anche negli Stati centrali dove la legge islamica non è stata approvata formalmente ci sono posizioni di potere che rendono la vita difficile agli “infedeli”. Secondo il rapporto, gli elementi scatenanti della violenza sono: protezione degli interessi a rischio dell’identità musulmana e della posizione “legittimata” dell’islam nel nord.
ALLEVATORI-AGRICOLTORI. In molti stati centrali della Nigeria la violenza è causata dalla migrazione degli allevatori musulmani Fulani in cerca di terra per il loro bestiame a causa della desertificazione e della siccità. Al loro arrivo, gli agricoltori cristiani o vengono uccisi o sono costretti con la forza ad abbandonare le loro terre. Centinaia di cristiani ogni anno muoiono in scontri simili.
Nigeria, 11.500 cristiani uccisi in otto anni | Tempi.it >>>
La maggior responsabile è la cristianità nel suo insieme, che guarda da un altra parte.
Noi cristiani dovremo proteggere e far entrare solo i cristiani costretti a fuggire e vessati