Segregavano da quattro anni la figlia minorenne impedendole di uscire dalla propria stanza e di andare a scuola. I genitori filippini di 43 e 46 anni sono stati arrestati dai carabinieri, nel Messinese, per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.
La coppia, colpita tra l’altro da decreto di espulsione, costringeva la ragazza, oggi diciasettenne, a vivere in totale isolamento nella propria camera da cui poteva uscire solo per mangiare. Un inferno iniziato nel 2012, quando la ragazza che si trovava presso uno zio paterno a Roma, dove frequentava la terza classe delle scuole medie, era stata prelevata dalla coppia e condotta a Messina: qui le hanno rasato a zero i capelli, proibendole di farsi vedere da chiunque e picchiandola spesso con un bastone. Era stata tolta la maniglia del portoncino ed erano state collocate le grate alla finestre. Una casa diventata una odiosa e irragionevole prigione.
Inoltre, quando i genitori andavano a lavorare, la ragazza veniva obbligata a fare colazione e pranzo nelle prime ore della mattina e poi ad andare a letto per rimanervi sino alle 18, ora di rientro dei genitori che provvedevano a farla cenare e poi di nuovo dormire. Le era preclusa peraltro la Tv, e poiche’ le era impossibile comunicare con chiunque, non avrebbe potuto neppure chiedere aiuto in caso di necessita’ quando i genitori si allontanavano per piu’ giorni. La giovane era esasperata tanto da avere manifestato anche l’intenzione di toglersi la vita, fino a quando, approfittando dell’assenza dei genitori, e’ riuscita ad attirare l’attenzione di un passante che ha avvertito immediatamente i carabinieri. I genitori sono stati tratti in arresto, mentre la ragazza e il fratello minore, privato anch’egli dell’istruzione scolastica, sono stati affidati ai servizi sociali e condotti presso una casa famiglia. (AGI)