Albert Woodfox è libero. L’afroamericano di 69 anni, è stato scarcerato da un penitenziario della Louisiana dopo aver trascorso 43 anni in isolamento, un record nella storia giudiziaria americana.
Il giudice federale James Brady ha ordinato il rilascio incondizionato di Woodfox e ha vietato ogni ulteriore procedimento nei suoi confronti per omicidio, citando “prove a sostegno dell’innocenza” dell’uomo.
Woodfox, che era già in carcere per rapina a mano armata, fu condannato per l’assassinio avvenuto nel 1972 di Brent Miller, una guardia carceraria di Angola, in Louisiana, un crimine per il quale si è sempre professato innocente. Da allora, ha trascorso 23 ore al giorno in isolamento mentre per una sola ora gli veniva concesso di uscire all’aria aperta in una piccola area stretta e recintata, ma ammanettato e sempre da solo.
Lo scorso novembre, la Corte di appello aveva ordinato la scarcerazione, ma la decisione era stata poi annullata a livello statale. Woodfox ha sostenuto a lungo la propria innocenza, citando un testimone, il riesame delle prove raccolte sul luogo del delitto che lo scagionavano e il test poligrafico che confermava la sincerità delle sue dichiarazioni.
Il giudice ha indicato cinque “circostanze eccezionali” per il rilascio immediato e incondizionato di Woodfox, ossia l’età, le cattive condizioni di salute, “la mancanza di fiducia nelle capacità dello Stato di garantire un giusto processo”, il danno fatto all’uomo con oltre 40 anni di isolamento, e infine il fatto che Woodfox è già stato processato due volte per un crimine avvenuto oltre 40 anni fa.