“A certe condizioni e con regole molto severe come in Olanda, penso sia un diritto di ciascuno chiedere nella fase terminale della sua vita di poter morire con un’iniezione nel proprio letto, anziché correre alla finestra come ha fatto Mario Monicelli”.
L’oncologo Umberto Veronesi, ieri a Milano a margine della presentazione del primo numero della rivista ‘The Future of Science and Ethics’ edita dalla Fondazione che porta il suo nome, ribadisce all’AdnKronos Salute la sua posizione sulla ‘morte dolce’ qualora la vita diventi “non più vivibile per il dolore e le sofferenze”. Un argomento che tra poco si affronterà anche in Parlamento: è stata infatti calendarizzata per marzo la discussione sulla legalizzazione dell’eutanasia. “Dalle nostre inchieste (che non vengono riportate, non si sa chi le abbia fatte, né dove, né chi le abbia firmate) l’eutanasia è accettata dall’80% degli italiani, come principio. Purtroppo il termine è carico di significati negativi legati all’uso che ne è stato fatto nel passato. Ma questo è un aspetto emotivo, non è razionale. L’aspetto razionale è che questa parola è stata inventata da Francis Bacon cinque secoli fa per dire che ognuno ha diritto di morire dolcemente, con una buona morte”, conclude l’oncologo.
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Il prossimo passo sara’ rendere l’eutanasia obbligatoria, specie per I malati anziani, cosi’ si risparmieranno molti soldi.