Washington – “La nostra e’ l’economia piu’ forte e sostenibile del mondo”. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, commentanto i dati sull’occupazione, citando esplicitamente il suo discorso sullo Stato dell’Unione.
“Il tasso di disoccupazione dal 10% del 2000 e’ sceso al 4,9% a gennaio ed e’ la prima volta in 8 anni che scende sotto il 5%”. Secondo il presidente, gli americani “devono essere orgogliosi dei progressi fatti” anche se “c’e ancora del lavoro da fare”. (AGI)
La verità che negli USA la situazione è drammatica: un americano su tre è senza lavoro: oltre 102 milioni di persone, su una popolazione che nel 2015 ammonta a circa 320 milioni di individui. A lanciare l’allarme è un analista come Michael Snyder, mai tenero con l’establishment: «ll governo federale utilizza molto attentamente numeri manipolati per coprire la depressione economica schiacciante che sta interessando questa nazione».
I numeri “non aggiustati”, afferma Snyder, mostrano che l’economia americana, in realtà ha perso moltissimi posti di lavoro e che lo stesso governo ha conteggiato più di un milione di americani nella categoria “Non nella forza lavoro”. Eccola, l’illusione ottica: «Secondo l’amministrazione Obama, attualmente ci sono 7,9 milioni di americani che sono “ufficialmente disoccupati” e altri 94,7 milioni americani in età lavorativa che sono fuori dalla forza lavoro. Questo ci dà un totale di 102,6 milioni di americani in età lavorativa che non hanno un lavoro in questo momento».
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Povertà negli Usa: crescono le tendopoli ai margini delle città
Nelle tende piantate ai margini delle autostrade, sotto i ponti e nei boschi vive il popolo dei senzatetto americani. Il numero di questi accampamenti, chiamati “tent cities” (città-tenda), è in crescita negli Stati Uniti: sono più di 100 e si trovano prevalentemente nelle grandi città di stati come Alaska, California, Hawaii e Connecticut. Queste informazioni sono contenute in un rapporto realizzato dal National Law Center on Homelessness and Poverty (Nichp), un’organizzazione no-profit che fornisce assistenza ai senza fissa dimora.
Le tendopoli nascono come delle comunità improvvisate e poi, con il tempo, diventano quasi delle cittadine in miniatura: hanno una loro organizzazione interna e, a volte, anche un “sindaco”. Alcune sono tenute con cura, altre traboccano di rifiuti. Alcune sono riconosciute dallo Stato, molte no.
Solo a New York sono state registrate 11.984 famiglie senzatetto, un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Di queste 21mila sono bambini, il 22% in più rispetto all’anno precedente. “New York sta fronteggiando una crisi di senzatetto peggiore di quella dei tempi della Grande Depressione”, disse Mary Brosnahan, presidente della Coalition for the Homeless e, secondo alcune stime, il numero delle famiglie senza tetto a New York è aumentato del 73% dal 2002. New York: 22mila bambini senzatetto
Ma in alcune città l’incremento è stato più marcato: a Boston del 7,8%, a Washington D.C. addiritttura del 18%, come a NY.
Usa: Senzatetto deportati in ghetti, senza permesso di uscita >>>>
https://youtu.be/N4ZlEVU_1E0
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