Fiom lancia l’allarme per il futuro produttivo dello stabilimento Maserati di Modena. Il 5 febbraio parte la cassa integrazione per metà dei 600 addetti: 250 operati e 55 impiegati coinvolti, quattro giorni a febbraio e poi le modalità saranno concordate di mese in mese tra sindacati e azienda.
Difficile la situazione in cui versano gli stabilimenti modenesi e, visto il preoccupante calo della produzione, dense nubi si addensano sulle immediate prospettive. Come scrive il RestodelCarlino, la Cgil ha allertato parlamentari, esponenti regionali e sindaci per un incontro presso il salone Corassori
Il segretario Fiom, Cesare Pizzolla dice che «sono davvero tante le preoccupazioni che ruotano intorno a Maserati: per il calo della produzione a Modena dove si è passati dalle 19 auto al giorno del 2014 alla decina di oggi, per l’apertura della cassa integrazione, per il massiccio utilizzo della cassa integrazione in Cnh, oltre ai timori per l’indebitamento di Ferrari finalizzato al finanziamento di Fca».
Maserati ha registrato un brusco calo delle vendite a livello nazionale, passate in dodici mesi da 36.448 a 32.474 unità (-11%). A pesare fortemente sui bilanci il calo delle richieste dagli Usa (-9,6%) e dalla Cina. In decisa flessione anche i ricavi (-13%), che sono attestati sui 2,4 miliardi di euro.
Non buone nemmeno le notizie da casa Alfa Romeo, che a Modena produce i vecchi modelli Gran Turismo e Gran Cabrio, e assembla l’Alfa 4C: il più volte annunciato ‘piano di rinascita’ è stato fatto slittare al 2020.
Eheheheh capisco che sia ancora in coda… il mio commento non vi garba. Così pero’ non vale: mi spiace.
Ancora non abbiamo schiavi che stiano lì pronti ad approvare i suoi commenti.