1 feb. – La Commissione europea proporrà domani misure per la povera Grecia affinché possa rimediare alle “gravi lacune” nella sua gestione del flusso di migranti alla frontiera con la Turchia e ai confini dello spazio Schengen. Si tratta di un nuovo passo formale nella procedura che potrebbe autorizzare, a breve termine, certi paesi a ripristinare i controlli alle frontiere interne nello spazio Schengen per un periodo eccezionalmente lungo, fino a due anni.
Il collegio dei commissari europei “proporrà una raccomandazione al Consiglio (dove sono rappresentati gli Stati membri di Schengen, ndr) con misure per porre rimedio alla situazione” in Grecia, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del esecutivo Ue, Margaritis Schinas. Ma il contenuto di questa prima raccomandazione, che sarà adottata dai Commissari riuniti a Strasburgo durante una sessione plenaria del Parlamento europeo, non sarà pubblico e sarà “abbastanza generico”, mentre le misure più dettagliate saranno proposte in seguito, ha aggiunto il portavoce.
Di fatto, l’incontro di domani segnerà l’adozione formale di un rapporto di condanna di Atene, le cui conclusioni sono state presentate mercoledì scorso dalla Commissione. Nel frattempo, un comitato di esperti degli Stati membri ha dato il via libera per il proseguimento della della procedura. Il rapporto, basato su una visita compiuta in loco a novembre, ha concluso che la Grecia ha “gravemente trascurato i suoi obblighi” nella gestione della sua frontiera esterna dello spazio Schengen, compromettendo il funzionamento dello stesso spazio di libera circolazione.
La Grecia è diventata la porta d’ingresso di un massiccio e disordinato flusso di migranti verso l’Ue, in assenza di procedure di “identificazione e (di) numeri di registrazione di migranti irregolari”. Nel rapporto si spiega inoltre che “il rilevamento delle impronte digitali non avviene sistematicamente” e “i documenti d’identità non sono regolarmente controllati per verificarne l’autenticità”.(fonte Afp)
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