Secondo Save the Children, sarebbe drammatica la situazione in Etiopia, colpita dalla siccità. Oltre 10 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza. Il bestiame muore di fame e di sete e non c‘è acqua per irrigare i campi coltivati.
Dice il direttore della ong, John Graham: “Questa è finora la peggiore risposta da parte della comunità internazionale che ho mai visto. Ci sono molte crisi profonde là fuori, di sicuro la situazione in Siria e la crisi dei migranti, che catalizzano l’attenzione. Per questo non si fa abbastanza attenzione, nonostante il numero delle persone coinvolte è maggiore di qualsiasi altra precedente siccità in Etiopia. Perfino peggiore di quella del 1984”.
E’ indispensabile, ha spiegato Graham che la comunità internazionale aumenti immediatamente i finanziamenti per raggiungere l’obiettivo di 1,4 miliardi di dollari, coperti finora solo per meno di un terzo della somma. 350mila nuove nascite sono previste nei prossimi sei mesi, con enormi rischi per i neonati e per le madri.
Non è spiegato a cosa servano 1,4 miliardi dollari dal momento che la pioggia non si compra.
Eritrea – Il presidente Isaias Afwerki ha assicurato che nessuna crisi alimentare minaccia l’Eritrea. La regione e’ vittima del fenomeno del El Nino che ha fatto alternare inondazioni e penuria di pioggia ed il presidente Afwerki, rifiuta la possibilita’ di aiuti internazionali, preferendo seguire una politica di auto-sufficienza. Il ministero dell’Informazione eritreo ha fatto sapere che riguardo “all’insufficienza dei raccolti che tocca tutta la regione del Corno d’Africa, il presidente ha dichiarato che il paese non sara’ vittima della crisi a causa della diminuzione della produzione agricola”, e Afwerki ha elogiato “la politica giudiziosa e l’aumento delle riserve alimentari strategiche”, seguita dal governo.