Mattarella, sulle orme del predecessore, sputa sulla nostra nazione e sul nostro tricolore. Dopo Cernobbio conosciamo già le sue folli posizioni, apertamente contrarie agli interessi nazionali. Ormai è chiaro che ha perso ogni pudore. Salvo poi ricordarsi improvvisamente della Costituzione solo dove pensa possa contrastare con diritti cosmetici puri, quali le unioni di fatto.
Ma ecco la dichiarazione che suscita in me tale giustificato livore: “E’ un’illusione alzare i muri e ricercare negli stati nazionali una inverosimile sovranità perduta; i nazionalismi generano diffidenza, rivalità e ostilità”.
Una piena ammissione della perdita della nostra sovranità dunque, aggravata dall’affermazione che sia ormai inverosimile riscattarla. Poi il monito, i nazionalismi generano ostilità… La forte competitività tra Stati voluta dai trattati invece secondo il Presidente deve essere come fumare la pipa della pace…
Poche idee e davvero ben confuse, non c’è che dire.
Peccato non avere giornalisti, nelle testate mainstream, degni di questo nome. Al Presidente andava chiesto, visto che abbiamo ceduto sovranità e che non possiamo riscattarla, chi è che oggi detiene quella che abbiamo perduto. Alla risposta che essa è in mano ai mercati, ai rapporti di forza economici, si sarebbe resa necessaria un’immediata telefonata alle forze dell’ordine per la rapida cattura del reo confesso.
La sovranità appartiene al popolo (art. 1 Cost.), che sul suo territorio ha il sacrosanto diritto di essere padrone, essa rappresenta un diritto plurisoggettivo che coinvolge (anzi coinvolgeva) ogni elettore in totale parità, senza distinzione di sesso, razza o… dimensione del portafoglio. La sovranità non appartiene a chi detiene il potere economico! Come si può accettare che un Presidente dica simili idiozie?
Riscattare la nostra sovranità non toglie nulla ai pacifici rapporti tra nazioni sovrane, che anzi, laddove ogni Stato non risenta di vincoli esterni ed imposizioni dettate dai rapporti di forza, saranno certamente migliori.
La frase di Mattarella, dopo quella di pari gravità di Cernobbio, in un Paese minimamente consapevole, porterebbe alla messa in stato d’accusa del Presidente, che potrebbe essere assolto solo se dimostrasse che quanto detto è solo frutto di un’abissale ignoranza.
Al Quirinale abbiamo un degno figlio destituente (per rubare il titolo allo splendido libro dell’amico Giuseppe Palma). Mentre i Padri fondatori ammonivano sui limiti da imporre ai poteri economici, al fine di non farli prevalere sulla democrazia (il famoso controllo e coordinamento dell’economia a fini di pubblico interesse), Mattarella invoca la fine della sovranità e la resa incondizionata proprio a detti poteri innominabili.
Senza contare che chi pensa che un modo dove sia normale che l’1% della popolazione debba detenere il 99% della ricchezza, perché è questo ciò che sottende l’applicazione delle politiche care a Mattarella, è solo un volgare traditore. Ma non lo è della sola Italia, è un traditore dell’intera umanità!
Con buona pace di chi grida al nazionalismo! Questi sono i veri nemici degli esseri umani! E la loro eventuale ignoranza può evitargli la giusta punizione, ma certamente impone la loro immediata destituzione.
Dobbiamo fermarli!
Avv. Marco Mori
Siamo sicuri che quanto affermato dal Presidente sia quello che prevede la Costituzione Italiana che lui dovrebbe difendere