Sono aumentate in “maniera drammatica” le violazioni dei diritti dell’uomo nella Repubblica democratica del Congo. L’allarme e’ stato lanciato dall’Onu ed e’ contenuto nel rapporto annuale
“Abbiamo constatato un aumento drammatico delle violazioni dei diritti dell’uomo pari al 64% rispetto al 2014”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio congiunto dell’Onu e dei diritti dell’uomo in Rdc, Jose’ Maria Aranaz, durante una conferenza stampa. In totale l’Onu ha registrato 3847 violazioni che si concentrano, in particolare, nelle provincie Orientale, nel Nord e nel Sud Kivu.
Un allarme che arriva a dieci mesi dalla tenuta delle presidenziali che, tuttavia, sul loro svolgimento vi e’ forte incertezza.
A tale proposito il responsabile dell’Onu, Aranaz, ha nuovamente espresso tutto la preoccupazione del suo ufficio sulla progressiva “riduzione dello spazio politico e la restrizione delle liberta’ pubbliche”, fattori che possono non rendere credibili le lezioni. Il clima politico in Rdc, infatti, e’ molto teso e le opposizioni accusano il presidente Joseph Kabila, al potere dal 2001 e il cui mandato termina a dicembre, di cercare in tutti i modi di mantenere il potere anche dopo la scadenza del suo mandato, anche perche’ la Costituzione vigente gli impedirebbe di ricandidarsi. Da molti mesi, ormai, l’Onu, le opposizioni e diverse organizzazioni per la difesa dei diritti dell’uomo, denunciano le politiche repressive delle autorita’ congolesi. (AGI)