Dentro ci sono tappeti, fontane per le abluzioni e l’elenco degli orari per le preghiere di tutta la settimana. Però non è una moschea, bensì un’associazione culturale alla quale si accede senza scarpe e se capita si prega pure. Alla fine, dopo due anni di battaglia da parte di residenti e condomini, a Roma è nata un’altra moschea non autorizzata (e siamo arrivati a 40 censite) questa volta a Circonvallazione Gianicolense, con il plauso dei rappresentanti del XII Municipio che domenica pomeriggio hanno anche partecipato all’inaugurazione. La presidente Cristina Maltese, eletta nelle liste del Pd, sentita da Il Tempo ha sottolineato che il locale al civico 223, «non è una moschea ma un centro culturale, che ha anche una stanza attrezzata per la preghiera. La moschea non ha quelle caratteristiche. Nelle occasioni di preghiera loro possono anche pregare, ma in realtà non è una moschea perché la moschea non deve avere una palazzina sopra». Eppure l’associazione culturale islamica «Baitur noor» ha tutti gli allestimenti interni di un luogo di culto.
Il giorno dell’inaugurazione l’assessore alle Politiche culturali e interculturali, Tiziana Capriotti, nonostante il centro «non è una moschea», per partecipare all’evento ha indossato il velo. Il dettaglio ha destato curiosità e indignazione: «Un gesto che riteniamo inaccettabile perché avalla, giustifica e legittima a livello istituzionale il principio della sottomissione della donna rispetto all’uomo nella civiltà islamica – hanno dichiarato Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e Marco Giudici, consigliere del Municipio XII di Roma – Principio diametralmente opposto a quello della nostra cultura, in cui non devono farsi distinzioni di genere. Insomma, nella nostra città c’è un’assessore donna che ha compiuto lo stesso gesto del presidente della regione Friuli Debora Serracchiani a Teheran, ma senza aver messo piede in terra straniera. Un gesto di subordinazione gratuita perchè compiuto senza che vi fosse alcuna necessità diplomatica».
A Monteverde la notizia ha sconvolto i residenti, che in passato hanno anche organizzato una raccolta firme per impedire che il luogo di culto vedesse la luce. «Abbiamo paura – hanno detto a Il Tempo chiedendo di restare anonimi – di questi tempi una nuova moschea non è rassicurante. Abbiamo fatto il possibile, ma come potete vedere le nostre preoccupazioni non sono state ascoltate e condivise dalle istituzioni». Le loro proteste, in effetti, non sono servite a nulla […]
Francesca Musacchio – – IL TEMPO
noi nelle moschee dobbiamo indossare il velo, loro nelle nostre mense gratis si rifiutano di farsi il segno della croce.
Con questa matta del PD ormai siamo alla frutta. Senza speranza.
Chi l’ha eletta?Chi l’ha votata?Perchè?