“Almeno 150 persone sono state decapitate ieri dall’Isis nel massacro di Dayr az Zor, incluse decine di vecchi, donne e bambini”: lo riferiscono attivisti locali citati dai media curdi. I jihadisti hanno fatto strage “in due sobborghi controllati dal regime siriano a Dayr az Zor, Ayash and Begayliya”. “Li hanno uccisi casa per casa”.
Il bilancio è stato poi rivisto al rialzo dall’agenzia ufficiale Sana, che ha raccolto diverse testimonianze su una carneficina ancora più grave: 300 morti. Anche le notizie delle vittime tra i soldati dell’esercito governativo e le milizie pro-regime variano da 50 a oltre 70. La strage è avvenuta nell’area Al-Bghiliyyeh
Il massacro sarebbe uno dei più sanguinosi in una sola giornata dall’inizio del conflitto in Siria, nel marzo 2011. Sarebbe stato compiuto durante un’offensiva lanciata dall’Isis ieri mattina con l’obiettivo di riconquistare due quartieri non centrali di Deir Ezzor: Ayyash e Al Bughayliyeh. Secondo varie ricostruzioni, qui i jihadisti si sono aperti la strada con una raffica di attentati kamikaze e poi hanno cominciato ad uccidere chiunque capitasse a tiro, anche molti bambini e donne.
Sempre secondo fonti del governo, l’esercito fedele al presidente Bashar al Assad è riuscito a respingere l’attacco dei jihadisti e nella controffensiva ha ucciso comandante dell’Isis per il governatorato di Deir Ezzor, Abu Hamas al-Ansari
Nella notte i caccia russi hanno condotto raid di sostegno all’esercito di Assad, in particolare su Al-Baghaliyeh. Il supporto russo sta permettendo ai governativi anche di avanzare nella provincia settentrionale di Aleppo. Lo stato islamico ha già preso di mira i civili in questa provincia, con esecuzioni di massa nel 2014 tra i membri della tribù sunnita Shaitat, che si erano opposti al tentativo degli umini del Califfo nero di prendere il controllo dell’intera area. (askanews)
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I criminali si avvantaggiano del sostegno del Governo Gentiloni&Renzi, che impone sanzioni economiche al legittimo Governo siriano, anzichè aiutarlo a sconfiggere il terrorismo.