Ammissione
Vittorio Feltri commenta la decisione del deputato del Pd di “fare la guerra a un morto”, cioè al fascismo. Emanuele Fiano ha proprosto di mettere fuori legge tutti i gadget del Duce: il busto, il calendario, insomma tutto quello che può ricordare il fascismo. Fiano (Pd), proposta di legge alla Camera: “Illegali i gadget del Duce”
“Ciò che maggiormente stupisce della stravagante iniziativa del citato Fiano è l’ assoluta ignoranza della simbologia del regime nero, che non si limita alla paccottiglia commemorativa del dittatore di Predappio, ma si estende alla architettura italiana di un lungo periodo (dagli anni Venti agli anni Quaranta), alla cultura (il cinema, l’ Enciclopedia Treccani), a una serie di riforme che tuttora costituiscono la spina dorsale del nostro moderno welfare”, scrive Feltri
Architettura e non solo – Il fondatore di Libero ricorda come, tanto per fare un esempio concreto, si dovrebbe abbattere l’ Eur di Roma, il Tribunale di Milano, così come di Cinecittà, le sedi delle Poste Italiane, Latina, Ansedonia e città del genere. E ancora: bisognerebbe abolire l’Inps, l’Istituto case popolari etc. Feltri ammette di avere sulla liberia il Capoccione “per fare raggia ai cretini che ne disconoscono i mertiti” . E invita Fiano ad andare in redazione. “Gli mostreremo la scultura del duce. Ci arresti pure. Noi possiamo essere incarcerati: la stupidità è fluida e sfugge ai carabinieri”. LIBERO
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