In Italia la benzina è scesa sotto 1,43 euro al litro, certo. Peccato che nel 2009, quando i prezzi del petrolio erano ai livelli odierni, costasse 1,13.
In mezzo, proprio come in Grecia, c‘è il fisco: “Per ogni 100 euro che un automobilista greco paga alla pompa di benzina soltanto 33 euro vanno all’industria petrolifera, cioè al Paese e all’azienda di estrazione, alla raffineria e ai distributori”, spiega la nostra corrispondente Symela Touchtidou. “I restanti 67 euro vanno allo Stato. Le tasse sulla benzina in Grecia sono alte, ma in Europa c‘è chi sta peggio”, afferma.
Nella zona euro soltanto i Paesi Bassi hanno un’incidenza percentuale della tassazione (70%) superiore all’Italia, dove 99 centesimi al litro finiscono nelle casse dello Stato (il 68%). Risultato: paghiamo la benzina quasi il 15% in più dei francesi e oltre il 30% in più degli austriaci.
“Tradizionalmente – spiega Costis Stambolis, direttore dell’Institute of Energy for South East Europe – per molti anni le tasse sono state imposte sull’industria europea del carburante perché per i governi è il modo più facile per ‘battere cassa’. Tenete a mente che al di là dell’Atlantico, negli Stati Uniti, i prezzi alla pompa di benzina sono un terzo dei nostri”.
Oltreoceano soltanto alcuni Stati prevedono delle accise. La benzina costa in media 1,42 dollari al gallone, il che si traduce in circa 31 centesimi di euro al litro.
Di Giacomo Segantini | Con SYMELA TOUCHTIDOU – euronews
O NON LO SAPETE ? CHE NELLA BENZINA C’è L’ACCISE DELLA ULRIMA GUERRA .? POI LA GUERRA D’AFRICA , POI LIBIA, ACCETTO CORREZIONI CHI NE Sà PIù DI ME.! /QUESTE SONO LE “VOCI” ,,,…!!!
Sempre e comunque spremuti e tartassati:cornuti e mazziati!