“I nostri fratelli migranti sono fragili, vittime della mobilita’ obbligata dalle circostanze del luogo, e quindi alla luce di un volto nuovo delle migrazioni, l’unica via percorribile che Papa Francesco vede e’ quella della misericordia”.
Lo ha detto monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, intervenuto oggi alla presentazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, evento che, ha sottolineato, “diventa un momento particolare, un gesto concreto che caratterizza il Giubileo della misericordia che stiamo vivendo”.
Di Tora ha ricordato che domenica prossima oltre 6.000 migranti e rifugiati provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, di almeno 30 nazionalita’, saranno in piazza S. Pietro per l’Angelus del Papa. Tra loro ci saranno anche 200 richiedenti asilo del Cara di Castelnuovo di Porto, con le bandiere delle diverse nazionalita’ presenti al Centro. Dopo l’Angelus i migranti, attraversando la Porta Santa, andranno nella Basilica di S. Pietro, dove si celebrera’ la Messa, presieduta dal cardinale Antonio Maria Veglio’, presidente del Pontificio consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti. “Ai piedi dell’altare della cattedra ci sara’ la Croce di Lampedusa, anche per ricordare il viaggio drammatico, che per oltre 3.700 persone – tra cui quasi 8.000 bambini – nel 2015 si e’ concluso in fondo al Mediterraneo, di molti richiedenti asilo”, ha affermato monsignor Di Tora. (AGI)