Intervento-show di Roberto Benigni alla presentazione del libro del Papa sulla Misericordia. “Sono emozionato, è la prima volta che sono in Vaticano e solo a questo Papa poteva venire in mente di organizzare una presentazione con un cardinale veneto, un carcerato cinese e un comico toscano“, ha detto riferendosi a Pietro Parolin e ad un detenuto del carcere di Padova, che hanno parlato prima di lui.
“Sono l’unico senza collarino, senza tonaca, vorrei averne una. Avevo la vocazione fin da piccolo. Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande, rispondevo: il papa. Ma tutti si mettevano a ridere e ho capito che dovevo fare il comico”. Benigni ha poi riferito della telefonata ricevuta dal Vaticano per partecipare a questa presentazione: “Non li ho fatti neanche finire, ho detto subito sì, per qualsiasi cosa, posso fare la guardia svizzera o l’autista della papa-mobile”.
Riferendosi a Francesco, il comico ha detto: “E’ l’uomo più grande del mondo, questo Papa mi piace tanto tanto, è meraviglioso, grande, umile e rivoluzionario come ha detto Scalfari, e loro tra rivoluzionari si intendono“. Non sono mancate battute anche su parti del vangelo. Citando i versetti in cui Gesù guarisce la suocera di Pietro, Benigni ha detto: “E’ la rivincita di tutte le suocere, questo è il primo miracolo del vangelo di Marco. E Pietro non ha fermato Gesù dicendogli di lasciar stare perché ormai era malata”. E ha concluso: “Ma Gesù la guarisce, perché poi lei si è messa a servirli, in pratica voleva fare un pranzetto”. ANSA
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