Serve un’altra Liberazione: da questa UE e dal suo padrone, gli Stati Uniti

 

Ma sentili tutti lì in Europa a gridare di bloccare le frontiere, di abolire Schengen, E da noi tutti preoccupati: “ma chi li controlla tutti quelli? Come si fa? E se bloccassimo le frontiere anche noi? Eh si, ma il mare come lo blocchi? Oddio e se ci chiudono dentro le nostre stesse frontiere?”
E chi potrà mai controllare e salvarci dall’ondata di cambiamenti, anzi sconvolgimenti politicosocialeconomici che quest’invasione sta portando con sé?

eurogendfor

…e da tutta questa messa in scena ecco a voi l’alibi per far entrare in servizio attivo l’Eurogendfor (in questa pagina se ne parlava già quattro anni fa con l’avvento di Sua Rigidità Monti) con quanto comporterà relativamente alle libertà civili.
Tutto quello che serve per comprendere qui di seguito:
“Il Trattato Eurogendfor è stato firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF).
L’EGF è il primo Corpo militare dell’Unione Europea a livello sovranazionale, composto da forze di polizia di tipo militare, è legittimato ad intervenire in aree di crisi, è previsto, inoltre, per questa forza di gendarmeria, uno schieramento standard di 800 uomini, mobilitabili in 30 giorni, più altri 1.500 di riserva. La super gendarmeria potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche.
Ogni attività, e ogni decisione, viene gestita da due organi, uno politico e uno tecnico. Il primo è il comitato interdipartimentale di alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité InterMinistériel de haut Niveau, composto dai rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa aderenti al trattato. L’altro è il Quartier generale permanente (PHQ), composto da 16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui rispettivamente 6 e 5 italiani). I sei incarichi portanti (comandante, vicecomandante, capo di stato maggiore e sottocapi per operazioni, pianificazione e logistica) sono ripartiti a rotazione biennale tra le varie nazionalità, secondo gli usuali criteri utilizzati per la composizione di forze armate formate da più nazioni.

E’ un corpo armato che gode di piena autonomia anche perché non risponde delle sue azioni né ai Parlamenti nazionali né a quelli europei, ma presenta ‘rapporto’ (è alle dipendenze dirette dei Governi, attraverso il sopracitato CIMIN).
Il trattato di Velsen è l’accordo che istituisce questo corpo d’armata sovranazionale e che all’articolo 21 stabilisce l’inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di Eurogendfor. È prevista anche – all’articolo 22 – un’immunità da provvedimenti esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali, estesa alle proprietà ed ai capitali del corpo di gendarmeria. L’articolo successivo fa rabbrividire perché decreta che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere intercettate.

Saltandone cinque, e arrivando all’articolo 28, leggiamo che i Paesi firmatari sono in un certo senso obbligati a rinunciare a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni dell’EGF. Ma la ciliegina sulla torta, in un paese che ha vissuto avvenimenti atroci come il G8 di Genova, ce la mette l’articolo 29, il quale prevede che tutti gli appartenenti all’ ‘eurogendarmeria’ non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi collegati all’adempimento del loro servizio.
Nello stesso trattato è presente un’intera sezione, intitolata Missions and tasks, in cui si viene a conoscenza che Eurogendfor potrà operare “anche in sostituzione delle forze di polizia aventi status civile”, in tutte le fasi di gestione di una crisi e che il proprio personale potrà essere sottoposto all’autorità civile o sotto comando militare.

Tra le altre cose, rientra nei compiti dell’Eurogendfor:
– garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico;
– eseguire compiti di polizia giudiziaria;
– controllo, consulenza e supervisione della polizia locale, compreso il lavoro di indagine penale;
– dirigere la pubblica sorveglianza;
– operare come polizia di frontiera;
– acquisire informazioni e svolgere operazioni di intelligence.
Un abnorme disegno è stato ratificato dal nostro Parlamento in men che non si dica. Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati lo ha approvato. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso.
E così dopo aver perso la sovranità politica, con un governo che non è stato eletto dai nostri cittadini, pezzi di democrazia continuano a staccarsi.

Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. Proprio a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.

La deduzione è quasi ovvia, aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

Stefano Davidson


 

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