Washington – Un poliziotto è rimasto gravemente ferito a Philadelphia, in Pennsylvania, dai colpi di arma da fuoco sparati da un aggressore che ha detto di aver agito “in nome dell’Islam” e ha rivendicato fedeltà all’Isis. L’aggressore, un 30enne identificato con il nome di Edward Archer, è stato arrestato sul posto; ma prima è riuscito a sparare 13 colpi con un’arma rubata contro il veicolo su cui si trovata l’agente.
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Nell’interrogatorio l‘uomo ha confessato di aver agito in nome dell’Islam perché le autorità della città applicano leggi contrarie al Corano, ha spiegato il commissario di polizia di Philadelphia, Richard Ross: “Ha dichiarato la sua fedelta’ all’Isis, che segue Allah e che questa è la ragione per cui è stato chiamato ad agire“.
L’agente colpito è Jess Hartnett, 33 anni, ricoverato in un ospedale locale, ferito gravemente al braccio sinistro. “Abbiamo avuto molta fortuna, è tutto quello che posso dire. Non posso credere che sia riuscito a sopravvivere all’accaduto”, ha aggiunto Ross. Le autorita’ hanno descritto l’aggressione come un’imboscata, condotta senza alcuna provocazione da parte di Harnett, che era in uniforme e dentro un veicolo della polizia quando l’aggressore ha cominciato a sparare avvicinandosi sempre piu’ (come mostrano le immagini registrate da una telecamera di sicurezza). Nonostante raggiunto dai colpi, Harnett è riuscito a dare l’allarme, a scendere dall’auto e a sparare ferendo Archer, arrestato poco dopo. La polizia gli ha trovato addosso una pistola semiautomatica rubata nel 2013 dall’abitazione di un poliziotto. L’Fbi collabora con la polizia locale che al momento non ha prove, secondo Ross, che Archer avesse un complice. L’attacco e’ avvenuto a poco piu’ di un mese dalla strage compiuta da un pakistano e sua moglie, entrambi seguaci dell’Isis, che, a San Bernardino in California hanno ucciso 14 persone e ne hanno ferite piu’ di venti, un attentato che gli inquirenti hanno legato all’estremismo islamista. (AGI)
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