Resterà probabilmente negli annali la sentenza della Cassazione. Non paga l’Iva, il giudice lo salva perché si tratta di “evasione di sopravvivenza”, quella che si fa solo per non chiudere l’azienda e mandare a casa tutti i dipendenti.
L’imprenditore in questione infatti era in credito con lo Stato: racconta tutto la Stampa in un articolo di Andrea Rossi. La scelta era tanto semplice quanto “definitiva”: o versare le tasse dovute, p chiudere l’azienda per sempre. La Cassazione ha annullato un’ordinanza del tribunale di Pescara che aveva disposto il sequestro preventivo sui beni della società e sui conti di Corrado C., il manager di una azienda del settore costruzioni, messo sotto indagine per omesso versamento dell’Iva.
L’azienda aveva tanti crediti maturati negli anni e mai riscossi, molti dei quali proprio con lo Stato. E’ andato avanti a lungo, poi quattro anni fa ha detto basta. Il tribunale ha disposto il sequestro dei beni personali e aziendali, a garanzia di quanto doveva al Fisco. Il quotidiano torinese spiega cosa ha portato alla storica decisione della Cassazione.
La Cassazione ha fermato tutto: negli anni Corrado C., mentre implorava l’Erario perché gli concedesse un po’ di tregua, rateizzando i suoi debiti, ha accumulato quasi 3 milioni e 900 mila euro di crediti con la pubblica amministrazione.