Riceviamo e pubblichiamo
Egregio direttore, mi rivolgo a lei a quasi un mese dalla sentenza con cui la Corte Europea condanna l’Italia per violazione dei diritti umani imponendo un riesame tempestivo della vicenda che mi ha visto sottoposto a continue angherie nel rapporto con mio figlio. Per potere stare con lui almeno un po’ di tempo sto lottando in tutti i modi.
Il 17 novembre la Corte ha riconosciuto questo nostro diritto (mio e di mio figlio) ed ha condannato l’Italia per non avere fatto nulla per opporsi alla violazione dei diritti umani. Pensi che la Corte mi ha riconosciuto il danno morale! Ma non ci saranno soldi a sufficienza per coprire il dolore che hanno arrecato a me ed a mio figlio.
Le scrivo perché delle istituzioni che sono state condannate e dovrebbero invece “concedere ampio spazio al rapporto con mio figlio”, nessuno si è fatto vivo e non sono ancora riuscito a vederlo. Non so più bene in chi sperare. Ministri, governo, giudici? Intanto il Servizio Sociale di Scandiano reo della violazione mi tiene lontano da mio figlio. Addirittura il suo dirigente (servizio sociale di Scandiano Unione Tresinaro Secchia) scrive che vedrò mio figlio solo quando avrà compiuto 18 anni! Capisce a che livello di angherie sono oggetto? Non c’è giustizia in questo paese? Anzichè farsi da parte esautorato dalla sentenza che lo chiama direttamente in causa, questo dirigente dice in un’intervista dopo la pubblicazione della sentenza, di non essersi fatto influenzare dalla madre, una psichiatra con cui i servizi collaborano. Eppure la Corte ha reputato che ci sono state gravi conflitti di interesse. Ma quel dirigente dice che non ci sono: nega la sentenza, alla faccia del rispetto delle leggi!
Però se il mio non è un caso speciale dobbiamo intendere che è la prassi per questo servizio violare i diritti umani? A dire il vero la Corte Europea per i diritti umani è la seconda istituzione che mi dà ragione, già nel 2010 il dott Lugli Difensore Civico dell’Emilia Romagna, aveva sollevato il dubbio dell‘esistenza di conflitto d’interesse fra la psicologa che seguiva il caso e la madre, sua collega. Allora fu trasferita la psicologa della Asl,che doveva diventare dirigente di piano del servizio sociale di Scandiano (era già esposta la targa alla porta), dopo di che le oppressioni nei miei confronti sono riprese più pesanti.
I poteri forti si accaniscono se protesti per avere le tue ragioni. Ho presentato molti esposti segnalando abusi e omissioni informando i sindaci, giudici, ordini professionali ecc .ma siccome Il servizio sociale è autoreferenziale, cioè fa quel c… che gli pare, anzichè effettuare i controlli di sua competenza si accanito contro me e mio figlio. Cosa avevo fatto? Mio figlio aveva dei graffi, l’ho portato dal medico. Lui gli ha chiesto come se li era fatti e mio figlio disse che era stata la madre. Ma la madre è psichiatra e io sono solo un coltivatore. Hanno cominciato a dire che me li ero inventati io! Mi hanno imposto telefonate assistite, mi hanno interrotto le visite ecc. fino a sentire mio figlio dire di essere terrorizzato dagli educatori (lo ammette lo stesso dirigente).
C’è un’altra cosa strana in questa vicenda: mi rivolsi al Garante per l’Infanzia regionale per avere tutela, senza ottenerla, adesso vedo che il Garante per l’Infanzia nazionale, dott Spadafora, scrive alla Cedu per difendere lo Stato contro di me. Mi piacerebbe che qualcuno indagasse: A me sono state sospese le visite per circa un anno dal 2009 ma queste vengono ugualmente pagate alla cooperativa che gestisce gli educatori? Più che alla “tutela dei minori” sembra che interessi finanziare un business.
Mi rivolgo alla stampa come ultima spiaggia: chi è senza padrini in questo paese è abbandonato a sé stesso. Le confesso che ho combattuto tanto non solo per me e mio figlio, ma anche per i tanti che sono costretti a subire le angherie dei servizi. La sentenza della Corte mi aveva un po’ rincuorato, ma ci vuole qualcosa di più perché al servizio sono così abituati a fare il c…che vogliono che una sentenza non basta. Nel deserto finora nessun sindaco, nessun amministratore si è sentito in dovere di prendere le distanze da chi ha calpestato i diritti dell’uomo.
Alla faccia della terra della democrazie e della libertà!
Lettera firmata
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Mi dispiace per lei e di quello che gli succede.Ma mi creda altrove, in Germania per esempio.Le cose vanno peggio.Specialmente se si tratta di stranieriLei ha avuto la fortuna di essere riuscito a fare si che la Corte Europea ha preso l´istanza e valutata .Io non so se neanche riusciro´a fare in modo che la mia istanza per abuso di potere e discriminazione nei miei confronti e nei confronti di due miei figli minori , venga accolta ad essere esaminata.Infatti lei lo dovrebbe sapere che prima di essere accolta viene posta all´esame di due Giudici che si dicono di essere imparziali.I giudici di solito per la Germania sono uno Svizzero é l´altro Austriaco.Tanti auguri e che Dio la protegga per il bene di suo figlio. Io per intanto continuo nella mia lotta.