“Si poteva parlare del fatto che sono una pensatrice libera, che per qualcuno non sono dei 5 stelle, ma non mettermi in croce per le rendicontazioni: questa è una banalizzazione disdicevole”.
Così, in una intervista al corriere della sera, la senatrice Serenella Fucksia (medico del lavoro, ndr) commenta la sua espulsione dal gruppo M5S, proposta dal blog Beppegrillo.it e votata on line con oltre il 92 per cento di sì. Un risultato non sorprendente, osserva, “non poteva essere diversamente: è come chiedere a delle persone di che colore è il cavallo bianco di Napoleone”. Un episodio “vergognoso, pretestuoso. Ho ritardato nelle rendicontazioni – spiega – come tanti. Pochi erano in regola prima, c’è anche chi ha rendicontato alla vigilia di Natale”.
In un’altra intervista, al quotidiano la Repubblica, accusa: “Non c’è stato neanche un processo kafkiano, nessuno ha ascoltato la mia versione. Sono dei miserabili, dei poveretti e l’M5S non ne esce bene: fa prevalere il lato oscuro della forza per conservare il potere di quattro sciamannati“. A giudizio della parlamentare, nel M5S “ci sono persone fantastiche cui plaudo, ma ci sono molti incapaci attaccati a questa cosa che a tutti noi è arrivata senza merito. Alcuni sembrano in gita scolastica. Non si rendono conto che essere parlamentare non significa servire pizze o fare incontri sul nulla. Non capiscono che è assurdo che una commessa si metta a discettare di tematiche ambientali o che un giardiniere si occupi di sanità”.
In ogni caso, “la rigidità serve solo a consolidare il potere di persone incompetenti e arroganti che non hanno neanche finito gli studi”.
Politicamente, ricorda Fucksia, il dissenso “più forte è stato sul jobs act. Mi sono astenuta perché c’era la fiducia, altrimenti avrei votato a favore. Penso che il contratto a tutele crescenti sia il futuro e che in Italia – che non è l’Alaska – più che al reddito di cittadinanza serva pensare al lavoro di cittadinanza”.
Quanto al suo recente elogio della ministra Maria Elena Boschi, sfiduciata dal M5S, “ero a casa – racconta, stavolta sul Corriere – e ho guardato il video del suo intervento. La ministro ha risposto nel merito. Piuttosto bisognerebbe farsi alcune domande. Perché il Movimento ha deciso di fare una mozione contro Maria Elena Boschi e non contro il governo? Perché farla alla Camera e non al Senato dove i numeri sono diversi? Insomma, perché fare una opposizione così fittizia, morbida? A pensare male forse perché tra poco si devono rinnovare alcune cariche a Palazzo Madama?”. (askanews)
“Hanno partecipato alla votazione di oggi 26.630 iscritti certificati – informa il blog di Grillo – Ha votato SI il 92,6%, pari a 24.667 voti. Ha votato NO il 7,4%, pari a 1.963 voti”
Su milioni di elettori, hanno deciso 24.667 gatti. E LA CHIAMANO DEMOCRAZIA
Sono tutti uomini, quelli che hanno votato, sono maschilisti.