In Banca Etruria oltre 9 tonnellate di oro, il piu’ grande magazzino dopo Bankitalia

 

oroLa Etruria è una piccola Fort Knox con il suo carico protetto in vari caveau, tanto da meritarsi il soprannome di «Banca dell’oro». Come scrive Massimo Sideri per il “Corriere della Sera” , l’istituto possiede anche al 100% un banco metalli, la Oro Italia trading. Tra lingotti dei clienti per circa 3,5 tonnellate (oltre 10 mila pezzi), lingotti di proprietà della stessa banca che ha una giacenza media giornaliera sulle due tonnellate e impieghi per il distretto industriale orafo di Arezzo, altre 4 tonnellate, il conto totale è di 9 tonnellate e mezzo.

Si tratta per buona parte di oro puro che viene distribuito in vari caveau segreti, di cui almeno uno è in località Arezzo anche se non segnato sulle mappe di Google, per ovvi motivi. Il controvalore di mercato fa una certa impressione: stiamo parlando di un tesoro da 310 milioni di euro. Sebbene a distanza siderale è la più grande concentrazione di oro in Italia dopo quella di Bankitalia.

La Etruria è una delle poche banche autorizzate a vendere oro non lavorato (dunque non trasformato in ninnoli, orologi o gioielli vari) direttamente ai risparmiatori, da quando nel luglio del 2000 la legge aveva reso possibile questa operazione in Italia.

Proprio per questo ai propri clienti storici, come il pensionato D’Angelo (che poi si è suicidato – Sembra che D’Angelo, in alcuni messaggi lasciati, si lamentasse di non poterlo riavere), veniva offerto di sovente anche di aprire un conto soprannominato «oro vero» con la possibilità di prendere un lingotto che, teoricamente, potrebbe essere anche portato legalmente a casa e messo sotto il materasso, ma che per motivi non solo di sicurezza ma anche fiscali viene comunemente lasciato in gestione allo stesso istituto. Un business di cui la Banca Etruria era diventata (ed è ancora) leader.