VENEZIA – Quella “maledetta” raccomandata di Equitalia è arrivata proprio nei giorni delle feste di fine anno.
Una pensionata veneziana di 80 anni non poteva credere ai propri occhi quando l’ha aperta: dentro, come racconta Il Gazzettino, c’era una lunga serie di cartelle esattoriali, provenienti per lo più dall’Inps e dalla Camera di Commercio, e relativa a un negozio che la pensionata ha gestito in centro storico a Venezia fino al marzo del 1999, quando ha ceduto l’attività.
Importo da pagare: 518mila euro. La signora ha prima reagito con stupore, poi sono arrivate le richieste di chiarimento alla figlia, le lacrime e l’inevitabile malore:
Ho guardato più volte l’importo e ho chiesto conferma anche a mia figlia. Ho pensato anche a uno scherzo ma poi mi sono sentita male. Quando ho aperto la busta di Equitalia sono rimasta di stucco. Mi sono ritrovata una sfilza di cartelle in ordine cronologico: dal 1989 al 2012. Molte sono dell’Inps, le altre della Camera di Commercio. Tutte si riferiscono all’attività che ho gestito fino al 1999. Ho guardato più volte la somma finale, che è di 518 mila euro, e ho sperato fino alla fine di sbagliarmi. Invece poi mia figlia mi ha confermato che si trattava proprio di mezzo milione di euro. E dove posso mai trovarli?
La signora si è rivolta ad un ufficio legale, quello dell’Adico, che ha chiesto la cancellazione delle cartelle. Equitalia, per ora, ha risposto proponendo un piano di rateizzazione.
E’ mafia lo stato “italiano”.